Come è noto dal 1 gennaio del 2022 anche l’Arnas Brotzu sarà interessata dalla riforma del SSR prevista dalla legge Regionale n. 24/2020. Oltre alla nomina del Direttore Generale, l’assetto attuale della riforma vedrà lo scorporo del Microcitemico. Per questo Presidio Ospedaliero a tutt’oggi un vero salto nel buio, non per il conferimento degli incarichi funzionali di Coordinamento – colloqui convocati in data 29/12/2021, per il resto non si conoscono le metodiche del trasferimento sia delle risorse umane che di quelle tecnologiche e strumentali.
Per l’USB Sanità non ci sono dubbi, è prioritario reintegrare nei reparti di degenza e in tutte le unità operative di diagnosi e cure, tutte le figure professionali necessarie a poter creare sinergia e operatività a livello multidisciplinare. Inoltre, bisogna immediatamente, ridisegnare il riassetto organizzativo dipartimentale, sia del Comparto che della Dirigenza, in quanto devono essere funzionali alle esigenze sanitarie e al governo dei diversi settori produttivi, come per esempio il riordino dell’intero dipartimento chirurgico che inglobi al proprio interno le diverse branche chirurgiche ed interventistiche, le quali utilizzano la procedura robotica anche a livello trapiantistico dei diversi organi; rene, fegato, pancreas e cuore.
Le nomine dei Direttori dipartimentali è auspicabile non rispondano a pressioni o ad interferenze politiche, in quanto è indispensabile da parte di chi sarà preposto ad assolvere tale compito avere competenza e autorevolezza per poter predisporre un architettura organizzativa che dia risposte alle correlate esigenze degli operatori e dei pazienti. Le persone individuate devono garantire una presenza congrua e adeguata allo svolgimento dei compiti affidati. Sarebbe inoltre opportuno valutare attentamente se una nomina già esistente possa rivestire tale ruolo o addirittura creare presupposto di danno erariale in considerazione dei vari incarichi affidati anche in campo universitario.
Come Sindacato saremo sicuramente attenti alle varie fasi di consolidamento organizzativo, se sarà necessario, oltre ad essere come sempre propositivi e costruttivi, non esiteremo a mettere in campo anche le nostre prerogative di lotta, affinché vengano garantiti pieni diritti e tutele verso gli operatori, ma soprattutto verso i pazienti che in questo periodo di Pandemia hanno pagato un prezzo altissimo per la mancanza di cure e di assistenza e ancora una volta si vedono loro malgrado coinvolti in un’altra “faraonica” riorganizzazione ospedaliera che sembra già un disastro annunciato.
Gianfranco Angioni
USB Sanità