La class action campagna vaccinale Sardegna ha inviato una lettera-appello al generale Francesco Paolo Figliuolo, Commissario straordinario per l’attuazione e il coordinamento delle misure sanitarie di contenimento e contrasto dell’emergenze epidemiologica Covid-19 e, per conoscenza, ai parlamentari sardi una lettera a nome di migliaia di “fragili” dell’Isola dimenticati dalla Regione.
Gentilissimo Generale Figliuolo,
le scrivo per la seconda volta in pochi a giorni a nome di migliaia di “fragili” sardi dimenticati, che a tutt’oggi non hanno ricevuto alcuna vaccinazione ma soltanto dichiarazioni propagandistiche.
Le scriviamo per esprimerle la nostra soddisfazione per il raggiungimento di quota 500mila vaccini al giorno in Italia e per denunciare il fatto che intanto, in Sardegna, siamo ben lontani dalle 17mila vaccinazioni quotidiane che lei, personalmente, aveva garantito per la fine di aprile. Non solo siamo lontani da quella cifra, ma, quel che è peggio, decine di migliaia di pazienti fragili e fragilissimi non sono stati vaccinati.
Qualcuno, addirittura, è morto di Covid. Noi ci rivolgiamo a lei, come si siamo rivolti con esposti, diffide e denunce alla Procura della Repubblica, alla Regione e all’ ATS Sardegna, perché metta fine a questa stato di attesa che crea in tanti ansia, angoscia e rabbia. Mentre noi chiediamo il diritto al vaccino, siamo stati offesi dal presidente della Regione, che ha scaricato sui pazienti fragili le sue inefficienze sostenendo nell’aula del Consiglio Regionale che solo in 3.800 su 14.000 pazienti fragili chiamati hanno risposto agli organizzatori della campagna vaccinale.
Un’affermazione priva di riscontri, che scarica sui pazienti in attesa da settimane del vaccino la responsabilità di un fallimento che rappresenta la negazione del diritto alla salute.
Il capo politico di un’organizzazione che ha consentito a privilegiati e raccomandati di saltare la fila (sono in corso indagini, si spera tempestive) lasciando in preda alla rabbia e all’angoscia migliaia di diabetici, cardiopatici, pazienti oncologici e altri malati gravi e gravissimi scarica sui cittadini più deboli le sue responsabilità. Noi attendiamo le scuse dal presidente Solinas, ma da Lei, caro commissario, attendiamo i vaccini.
E’ urgente un suo intervento personale e diretto per riportare serenità e salute in tante persone che da settimane vivono dilapidando le loro giornate fra le chiamate a numeri che non rispondono e l’attesa di un messaggio di convocazione per il vaccino.
Aurora Simeone