I consiglieri regionali del Gruppo Liberi e Uguali Sardigna Eugenio Lai e Daniele Cocco hanno inviato una lettera aperta al presidente Christian Solinas esprimendo profonda preoccupazione sulla richiesta fatta dall’ATS Sardegna all’Associazione Sarda per l’Attuazione della Riforma Psichiatrica (ASARP), per l’immediato rilascio dei locali siti nel complesso “Cittadella della Salute” di Cagliari, in cui l’Associazione svolge l’importantissima l’attività.
«L’ASARP svolge da anni la propria attività istituzionale attraverso laboratori culturali, gruppi di incontro, assemblee, informazione, consulenza giuridica, amministrativa e previdenziale, servizio di biblioteca e, soprattutto, sostegno ed aiuto individuale alle persone, e ai loro familiari, che vivono in una condizione di sofferenza mentale. Il tutto gratuitamente e senza nessun costo per la collettività – afferma Eugenio Lai -. Non conosciamo le esigenze che hanno indotto l’ATS Sardegna ad intimare lo sfratto all’ASARP ma siamo sicuri che queste possano essere sicuramente soddisfatte in altri spazi senza costringere una importante Organizzazione del terzo settore a chiudere, essendo impossibile trovare una alternativa adeguata alla sua funzione in tempi brevi. Quanto realizzato dall’ASARP, ma in generale da tutte le associazioni in Italia, prima e dopo la Legge 180, resta un esempio unico in tutto il mondo che andrebbe valorizzato e fatto conoscere alle nuove generazioni che non hanno conosciuto i manicomi. Resta ancora tanto da fare per il miglioramento della qualità degli interventi nei servizi territoriali di salute mentale e nella integrazione e inclusione sociale ma siamo convinti che grazie al lavoro delle associazioni, come l’ASARP, si possa restituire speranza, diritti e possibilità.»
«Nella lettera indirizzata al presidente Christian Solinas – conclude il consigliere Eugenio Lai -. Manifestiamo al personale e agli assistiti dell’ASARP la nostra totale solidarietà e auspichiamo che la Regione non metta in atto un’incomprensibile richiesta di sfratto, che comporterebbe gravissime lesioni ai cittadini appartenenti a categorie deboli e in stato di gravi disagio, di cui la stessa tutela interessi e dignità. Siamo certi che una tematica così importante non potrà che trovare un favorevole e celere riscontro da parte Sua, con un intervento che eviti la dispersione del patrimonio di capacità, competenze ed esperienze che in questi anni l’Associazione ha creato.»