Ormai è chiaro il fallimento del piano di protezione della salute pubblica dal Coronavirus. Le istanze provenienti dai Sindaci cadono nel vuoto, proprio adesso che ci servono dei leaders locali che coordinino un gabinetto di crisi. Mentre oggi a Vuhan la gente va a fare shopping senza mascherina e tutte le attività civili hanno ripreso in pieno, noi stiamo sprofondando nel nuovo lockdown. In Cina, recentemente, per un focolaio di 9 casi di Covid hanno fatto un tracciamento con 9 milioni di tamponi. I sospetti sono stati isolati dal resto della popolazione e tutto è rientrato nella norma. Noi invece siamo entrati in una fase talmente grave che oggi, fare il tracciamento e i tamponi a tappeto, non è più possibile. Ci dobbiamo limitare a fare il tampone ai casi sintomatici. Il motivo? «Pochissimo personale addetto al tracciamento e all’esecuzione dei tamponi». Il fallimento è evidente, soprattutto, negli ambiti familiari.
Questi sono i dati sulla distribuzione dei focolai:
- In famiglia: 82,6% dei focolai;
- In ambito lavorativo: il 3,2%;
- In attività ricreative: il 2,6%;
I ragazzi trovati positivi a scuola avevano contratto il virus in ambito familiare.
Dei restanti focolai non si è capita l’origine.
Visto che abbiamo dimenticato la lezione impartitaci dalla prima ondata e, vista la crisi in cui sta entrando il Sistema Sanitario pubblico, non ci resta che prepararci ad una difesa individuale, studiando di nuovo il virus per scoprire i suoi punti deboli.
Questo Virus è difficile. Ha un unico scopo: riprodursi. Il luogo ideale che ha trovato per farlo, siamo noi esseri umani. I Virus sono antichissimi. Esistevano già 3 miliardi di anni prima degli ominidi, quando iniziò la vita sulla Terra. Essi sono strutture semplici di Acido Ribonucleico (RNA) o di acido Desossiribonucleico (DNA) che, probabilmente, associandosi ed assommandosi in masserelle più grandi, hanno dato luogo ai Batteri. Batteri e Virus, sommandosi, hanno dato luogo ai Protozoi. Questi, mettendo insieme il DNA virale, batterico e protozoario, hanno dato luogo ai metazoi, e così via fino agli animali di grandi dimensioni. Il problema sta qui: i Virus ci conoscono da sempre e, nella loro infinita semplicità, ci dominano perché sono il nostro antecedente biologico nella scala dei viventi.
L’Uomo moderno iniziò a percepire l’esistenza dei virus circa 1 secolo fa quando scoprì, in una malattia chiamata “mosaico del tabacco” che esistevano esseri infinitamente più piccoli dei microbi. Nel 1910, venne scoperto il Virus polio (quello della Poliomielite). Successivamente, in tutto il 1900, si scoprirono tutti gli altri virus che oggi conosciamo; tuttavia, il numero reale delle loro varietà è enorme e sconosciuto.
Per ora non abbiamo farmaci disponibili, tranne gli Anticorpi Monoclonali (impiegati per curare Donald Trump), e il Remdesevir. I primi sono irraggiungibili: una cura costa centinaia di migliaia di dollari. Il secondo viene prodotto in scarsa quantità ed è efficace in meno della metà dei casi. Di fatto non abbiamo difese.
Stando così le cose ci chiediamo: «Che differenza c’è tra noi Uomini del 21° secolo e gli Uomini del Medio Evo? Risposta: «Non c’ è differenza sostanziale».
Dobbiamo evitare la presunzione e prendere coscienza che siamo tutt’oggi ridotti alla stregua di Uomini medioevali e dobbiamo usare gli stessi metodi che usavano i nostri antenati per difendersi, e cioè.
- Distanziamento,
- Isolamento,
- Barriere fisiche.
All’inizio dell’Epidemia si pensava che il contagio avvenisse da malato a sano attraverso le “droplets”, cioè le goccioline di secrezioni delle vie aeree che vengono emesse con la tosse e gli starnuti. Poi si è scoperto che il Virus si diffonde benissimo anche in assenza di tosse e starnuti. Lui usa l’aerosol dell’alito che emettiamo quando parliamo. L’Uomo è l’animale più garrulo che esista, anche più degli uccelli. Ed è l’unico animale che trasmette infezioni dall’uno all’altro attraverso la parola.
I suoni vengono emessi dalla bocca dopo essere stati modulati dalle corde vocali, dalla lingua e dalle labbra. Inoltre la potenza della voce viene regolata dalla forza con cui si contrae il diaframma e la cassa toracica per espirare l’aria dai polmoni.
E’ evidente che un individuo infetto irrora l’ambiente circostante con l’aerosol, emesso dal suo apparato vocale, proveniente dai polmoni, dai bronchi, dalla trachea, dalla glottide, dalla bocca e dal naso. E l’aerosol emesso contiene miliardi di Virus. Il numero dei Virus e la distanza a cui vengono proiettati è direttamente proporzionale alla forza di emissione del fiato e al tono della voce.
Pochi giorni fa ho ricevuto da un collega un articolo della rivista “Science” che contiene i risultati delle ultime ricerche sulla diffusione della Pandemia. Questa rivista viene pubblicata a Washington D.C. dall’American Association for the Advancemente of Science “ fin dal 1880. E’ la più prestigiosa al mondo assieme alla rivista inglese “Nature” del 1869 ed ha il merito di aver posto molte basi alla scienza medica moderna. I loro articoli sono particolarmente attendibili.
Ambedue le riviste nacquero dopo le pubblicazioni di Darwin sulla evoluzione delle specie, di Pasteur sulla teoria dei microbi, e di Mendelejeev sulla tavola periodica degli Elementi chimici. Quelle pubblicazioni, apparse nel trentennio fra il 1850 e il 1880, posero le basi dello sviluppo scientifico del 1900 e 2000.
Nella seconda metà del 1800 si misero a punto le tecniche della disinfezione e sterilizzazione. Ciò dette grande impulso alla Chirurgia. La Medicina Interna ebbe, nella prima metà del 1900, un grande impulso con l’applicazione delle scoperte della Genetica, della l’Immunologia, dei vaccini, dei sulfamidici e degli antibiotici. La Medicina fece un balzo in avanti nel 1953 quando James Watson e Francis Crick, genetisti, dimostrarono la struttura del DNA e dello RNA. Quando la loro scoperta venne capita nella sua grandezza si affermò che era stato scoperto il linguaggio con cui Dio aveva creato la Natura Vivente. Dopo la scoperta del fuoco, della ruota e della macchina a vapore quella di Watson e Crick fu la quarta scoperta più importante della Storia dell’Uomo.
Negli anni ’90 la Genetica esplose, soprattutto, tra gli scienziato americani ed il 26 giugno 2.000 Francis Collins e Craig Venter, presentati al mondo intero da Bill Clinton, dichiararono d’aver decodificato l’intera sequenza del DNA umano. Quegli apparecchi che misero a punto per decodificare il DNA erano i progenitori degli apparecchi che oggi si usano per decodificare l’RNA dei tamponi eseguiti per cercare il Coronavirus.
Craig Venter scoprì che il corredo genetico dell’Uomo è compreso in una piccolissima parte del DNA totale che si trova nelle cellule: il 5%. Il restante 95% di DNA umano non si sa a cosa serva e vien chiamato “DNA spazzatura”. Cos’è?
La teoria più accreditata è che si tratti di DNA e RNA virale che si è accumulato nei millenni dentro le cellule umane.
Se questo è vero si comprende anche quanto i Virus hanno abitato, e continuano ad abitare, dentro di noi, e quanto il materiale virale contenuto nelle nostre cellule sia abbondantemente preponderante rispetto al DNA umano. E’ difficile distinguere se siamo noi ad ospitare agenti estranei, oppure se siamo noi stessi ospiti di altri progenitori genetici. In futuro la Scienza chiarirà.
Alla luce delle attuali conoscenze possiamo capire quanto sia insidioso l’attacco di questo Coronavirus, che sta cercando domicilio nel nostro serbatoio genetico e che lo sta usando per riprodursi.
Oggi, data l’evidente inferiorità dell’Uomo rispetto all’attacco virale ed il fallimento nel controllo dell’Epidemia, dobbiamo ripartire da “zero”, e ridare importanza alle regole basilari per la difesa individuale. E cioè:
Primo: «Mantenere le distanze».
Secondo: «Interporre barriere tra noi e i possibili contagiati” (esempio: le mascherine).
Terzo: «Lavarsi le mani frequentemente” per impedire che esse ci portino alla bocca i Virus che abbiamo captato toccando gli oggetti dell’ambiente.
Quarto: «Evitare gli ambienti a rischio».
Quinto: «Evitare i comportamenti a rischio».
Questi due ultimi punti sono accomunati dall’intento di prevenire il meccanismo di contagio che è rappresentato da: «L’espulsione forzata di Virus dalle nostre bocche verso il prossimo».
L’articolo su “Science” che ho prima citato riporta i risultati di svariati milioni di tamponi eseguiti in tutto il mondo. Questi hanno dimostrato un fatto interessantissimo, e cioè: «Presi 100 soggetti portatori del Virus, l’80% non contagerà nessuno, mentre il 20% diffonderà il contagio”.
Per spiegare questo fenomeno si è pensato alla genetica degli individui, ai gruppi sanguigni, e anche all’immunologia. Si è visto che la verità è più semplice. Oggi tutti gli studi, eseguiti soprattutto in Corea del Sud, in Giappone, in India, e negli Stati Uniti, hanno dimostrato che in realtà il contagio è legato alle due circostanze elencate prima (ambienti e comportamenti).
Secondo lo studio Indiano, eseguito su 500mila portatori di Coronavirus, si scopre che il 60% delle persone contagiate è riconducibile all’8% degli infetti. Sorge la domanda: «Perché il restante 92% degli infetti indiani non è contagioso?”.
Un altro studio concluso a Hong Kong dimostra che il 10-20% delle persone positive è responsabile di almeno l’80% dei contagi. Qui ci si deve porre la stessa domanda che ci si pone per gli Indiani.
La risposta data fino ad oggi era che “esistono i superdiffusori”. Questo termine è stato coniato dopo la pubblicazione di uno studio della Corea del Sud intorno al tracciamento di un “cluster” di 5.000 persone contagiate da 50 fedeli di una chiesa, contagiati a loro volta da una donna che cantava nel coro.
Un Cluster molto noto e studiato è quello avvenuto alla Casa Bianca il 26 settembre scorso quando Donald Trump, e altri si infettarono nel corso della cerimonia per la nomina di Amy Coney Barrett a Giudice della Corte Suprema. I presenti che indossavano la mascherina e rispettavano le distanze non si infettarono.
Cosa accomuna questi Cluster?
Sono tutti accomunati da circostanze simili, e cioè:
- Assembramenti in luoghi affollati, chiusi e poco ventilati.
- Componenti che cantavano o parlavano a voce alta per farsi sentire dagli altri.
Con questo abbiamo definito le caratteristiche del “luogo a rischio” e del “comportamento a rischio”.
Il “luogo a rischio” con “comportamenti a rischio” è lo “spazio chiuso, affollato, con scarsa ventilazione”, in cui i presenti:
- Non indossano la mascherina per poter bere e mangiare o per loro scelta;
- Parlano a voce alta per farsi capire in quanto l’ambiente ha un rumore di fondo elevato.
- Cantano in coro,
- Fanno attività fisica.
Dai nuovi studi si è capito che la Biologia conta poco. Non esistono soggetti “superuntori”. Piuttosto esistono “ omportamenti super-untori in ambienti a rischio”.
La maggior parte dei contagi avvenuti nel mondo si è verificata su mezzi di trasporto affollati, in bar e ristoranti dove si parla e si discute animatamente, si racconta eccitando gli astanti, si ride, si conversa a voce alta. Inoltre avviene in palestre dove si compiono sforzi estremi e si inspira ed espira con forza l’aria dai polmoni. Avviene nelle riunioni di lavoro dove si discute animatamente. Avviene ancora nei luoghi di culto dove si prega e si canta a voce alta. Avviene nel Cal Center, dove gli operatori, per farsi sentire in un contesto rumoroso, devono alzare la voce. Nei matrimoni, dove si canta, si ride, si urla per farsi sentire da ospiti distanti e per inneggiare agli sposi. Nei funerali durante i canti corali e i riti di condoglianza. Nelle feste private dove, tra musiche e canti il rumore di fondo è alto e si deve comunicare alzando la voce.
Da questi studi emerge che le scuole sono molto meno a rischio. In effetti a scuola si parla uno per volta, con sobrietà e nel rispetto dei ruoli.
E’ difficile diffondere i Virus se si parla con tono di voce normale o basso, e le distanze sono rispettate.
Il Coronavirus si diffonde in modo stocastico, cioè casuale, e non dipende dal numero di contagiati ma dal numero di persone che hanno un comportamento a rischio in un ambiente a rischio. Queste persone, la cui presenza e comportamento sono imprevedibili, rappresentano il 10-20% della popolazione degli infetti.
Esiste un interessante studio coreano che invece riesce a distinguere con precisione i “diffusori” dai “non diffusori”. E’ stato condotto su una palestra in cui si esercitavano di mattina i sollevatori di peso e i body builder, mentre la sera si esercitavano gli allievi di una scuola di Yoga. Quelli della mattina si sono contagiati. Quelli dello Yoga, no. La differenza sta nei diversi comportamenti.
In attesa del Vaccino, degli Anticorpi Monoclonali e dei farmaci antivirali dobbiamo trarre una lezione da questi studi, e cioè:
- Mascherina,
- Distanziamento,
- Evitare luoghi chiusi ed affollati,
- Stare lontani da gente che parla e canta a voce alta, o sbuffa in palestra o allo stadio,
- Applicare le buone regole nell’ambito familiare, massimamente se c’è un sospetto,
- Preferire la frequentazione di persone che bisbigliano e non alzano il tono della voce,
- Stare lontani dagli entusiasti simpaticoni e grandi parlatori.
Ne può andare di mezzo la vita. Meglio applicarsi ad un lockdown di silenzio.
Mario Marroccu