«In Sardegna gli operatori del 118 svolgono le proprie mansioni ricevendo i rimborsi delle tariffe orarie scarse e poco dignitose.»
A dirlo è la deputata di Coraggio Italia Lucia Scanu che annuncia un’interrogazione al ministro della Salute Roberto Speranza per chiedere «quale intervento possa essere messo in atto, in accordo con la Regione, per garantire l’adeguamento dell’attuale convenzione tipo alla riforma del Terzo settore e la rimeditazione complessiva del sistema di emergenza-urgenza in Sardegna».
«La convenzione-tipo vigente in Sardegna – aggiunge Lucia Scanu – prevede un rimborso mensile per il servizio reso che non tiene conto di tutte le reali esigenze necessarie per il corretto espletamento del servizio stesso, per far fronte alle quali gli enti convenzionati vanno incontro a un disavanzo mensile di circa 5.000-7.000 euro.»
A suo modo di vedere «è necessario tenere in considerazione quanto queste persone facciano per ogni singolo cittadino ogni giorno, se prendiamo solo come esempio il periodo pandemico, è certo che il loro lavoro ha subito un incremento: i soccorritori delle associazioni di volontariato e delle cooperative coordinati dall’Areus sono sottoposti anche, a causa dell’epidemia Covid-19, a turni massacranti che li tengono impegnati anche 24 ore di fila poiché a conclusione dell’uscita i mezzi impiegati devono essere adeguatamente disinfettati e sanificati prima di poter essere riutilizzati: tutto questo a fronte di un’indennità insufficiente all’attività prestata».
Antonio Caria