«Con undici casi di positività accertati nella sola città di Oristano, che salgono a 18 se si considera l’intera Provincia, qualsiasi provvedimento che privi il territorio dell’Oristanese di risorse essenziali per poter far fronte all’epidemia da Covid-19 è inaccettabile. Partendo da questo presupposto, chiediamo all’assessore regionale della Sanità Mario Nieddu di intervenire affinché l’ATS revochi immediatamente la decisione di trasferire quattro anestesisti dell’ospedale San Martino in altri ospedali del territorio regionale. Non possiamo tollerare che un ospedale che si appresta ad inaugurare un reparto dedicato ad ospitare i pazienti affetti da Coronavirus venga privato di quattro anestesisti nel pieno dell’emergenza.»
«Non rassicura affatto l’affermazione da parte dell’ATS che si tratti di un provvedimento di carattere temporaneo. Ciò non giustifica in ogni caso un’azione che di fatto sta privando di risorse fondamentali un presidio ospedaliero che conta un bacino d’utenza di quasi 180mila abitanti in un momento cruciale, quando il numero dei contagi potrebbe ancora salire mettendo a rischio la stessa operatività della struttura.»
Questa la denuncia del consigliere regionale del M5S Alessandro Solinas e dei portavoce del Movimento pentastellato alla Camera Lucia Scanu e Luciano Cadeddu, che, come rappresentanti del territorio, si uniscono al coro di protesta contro la decisione dell’Ats e rinnovano l’appello all’assessore Mario Nieddu affinché anche ad Oristano vengano garantite risorse adeguate, sia in termini di mezzi che di unità di personale.
«Alla luce del completamento di una rete sanitaria regionale che possa far fonte all’aggravarsi del numero dei contagi – proseguono gli esponenti del M5S – è rischioso e insensato approntare un reparto dedicato ai pazienti Covid-19 e allo stesso tempo privare la medesima struttura ospedaliera di ben quattro anestesisti.»
«Chiediamo pertanto che l’assessore si adoperi affinché questa decisione venga revocata – concludono i rappresentanti del M5S -, con l’auspicio che tutte le risorse umane e professionali a disposizione del sistema sanitario sardo vengano utilizzate e distribuite nella maniera più valida e tale da garantire sul territorio un fronte sanitario adeguato, efficiente e pronto ad affrontare nel miglior modo possibile questa gravissima emergenza epidemiologica.»