«Terminata la Fase uno dell’emergenza, i centri Aias della Sardegna hanno riaperto al pubblico. Ciò nonostante, ancora oggi, numerosi pazienti disabili hanno difficoltà a frequentare le strutture di riferimento dal momento che il servizio di trasporto effettuato dall’Aias per consentire loro di non dover dipendere interamente dai familiari non è stato ancora riattivato. Parrebbe infatti che l’Aias non sia più in grado di assicurare la ripresa del servizio poiché i mezzi a disposizione sarebbero insufficienti a coprire le diverse corse quotidiane tenendo conto delle mutate esigenze a livello organizzativo prescritte a livello statale.»
Sono queste le parole della consigliera regionale del Movimento Cinque Stelle, Desirè Manca, prima firmataria di una mozione, assieme ai suoi colleghi Alessandro Solinas, Michele Ciusa, Roberto Li Gioi, e ai consiglieri regionali di Liberi e Uguali Sardigna, Eugenio Lai e Daniele Cocco, indirizzata al governatore, Christian Solinas, e all’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu.
«La necessaria sanificazione dei mezzi e la limitazione del numero di passeggeri a bordo – ribadisce Desirè Manca – parrebbe aver definitivamente mandato in tilt un sistema già conosciuto come precario. Tuttavia, a prescindere dalle difficoltà del dover adottare le misure anti-Covid, non è accettabile che gli utenti dei centri AIAS della Sardegna vengano privati di un servizio essenziale che la Regione, direttamente o tramite i Comuni e le Aziende sanitarie locali, è tenuta a garantire.»
«Qualora l’Aias – aggiunge Desirè Manca – non sia più in grado di garantire la regolare ed efficiente esecuzione del servizio, la Regione ha l’obbligo di predisporre una complessiva riorganizzazione dello stesso. Tra l’altro, il ricorso a una soluzione alternativa è stato valutato già da tempo dalla Regione Sardegna, che, preso atto delle carenze del servizio effettuato in maniera non uniforme sul territorio regionale e con modalità non sempre adeguate alle esigenze dei pazienti, già alcuni anni fa aveva in programma l’avvio di un Progetto regionale per la mobilità sociale dotato di veicoli attrezzati e personale adeguato. Un progetto abbandonato da tempo e che oggi potrebbe essere necessario rivalutare.»
«Qualsiasi sia la soluzione individuata dalla Regione – conclude Desirè Manca – auspichiamo che venga adottata nel più breve tempo possibile. Non possiamo dimenticare che tantissimi disabili sardi sono stati privati di un supporto quotidiano per tre lunghi mesi e che non poter frequentare i centri di riabilitazione significa soprattutto vanificare tutti i passi in avanti compiuti finora. Non possiamo attendere oltre.»
Antonio Caria