«Quando potranno essere operati a Sassari i bambini in urgenza ed anche in elezione, cioè quelli che hanno prenotato da tempo l’intervento? Le liste di attesa in Sardegna sono già belle lunghe per tutti, mettiamo in fila anche i bambini ora? È clamoroso il silenzio dell’assessore della Sanità Mario Nieddu. La denuncia sulla chiusura della chirurgia pediatrica a Sassari, la ripresa dei viaggi della speranza per i bambini del nord Sardegna non lo riguardano. L’assessore della Sanità Mario Nieddu dovrebbe dimettersi.»
Lo dichiara il consigliere comunale di minoranza ed ex sindaco di Alghero, Mario Bruno.
Lo dichiara il consigliere comunale di minoranza ed ex sindaco di Alghero, Mario Bruno.
«Qual è il progetto sulla chirurgia pediatrica nell’Isola? Il presidente Solinas resta coperto, mentre Forza Italia chiede il commissariamento della sanità in Sardegna: almeno da lui attendiamo risposte – aggiunge Mario Bruno -. E’ vergognoso costringere le famiglie a ricorrere ai viaggi della speranza lungo la 131, tra l’altro a proprie spese e con disagi infiniti. I bambini del nord Sardegna non possono essere costretti, da una politica regionale insensibile e incapace di programmare, ad andare a Cagliari su un’ambulanza per avere diritto alle cure e agli interventi necessari. E ciò non è valido solo per le urgenze, ma anche per gli interventi di routine, quelli programmati, quelli in lista d’attesa.»
«Se diamo atto alla dirigenza attuale dell’azienda mista di aver fatto – almeno su questo tema – ciò che era nelle proprie possibilità da quando è in carica, non altrettanto si può dire per l’assessore Nieddu. Sapeva fin dal 2019, dal momento in cui l’allora primario facente funzioni aveva deciso di lasciare la Sardegna e il proprio incarico, che si sarebbe trovato con un reparto sguarnito. Alla fine si è rimasti con un solo dirigente medico specialista che poteva svolgere funzioni di servizio notturno e sala operatoria. Cioè una chiusura annunciata – conclude Mario Bruno -. In Sardegna non esiste una scuola di specializzazione in chirurgia pediatrica. Per riaprire il reparto sassarese occorrono almeno sei dirigenti medici più un primario. Al Brotzu, per esempio, l’unico reparto di chirurgia pediatrica in funzione nell’Isola, i dirigenti medici sono otto. Occorre trovare il modo di attingere a graduatorie anche extra-regione. E comunque fare presto perché il diritto alla salute è irrinunciabile per tutti, per i bambini ancora di più.»
«Se diamo atto alla dirigenza attuale dell’azienda mista di aver fatto – almeno su questo tema – ciò che era nelle proprie possibilità da quando è in carica, non altrettanto si può dire per l’assessore Nieddu. Sapeva fin dal 2019, dal momento in cui l’allora primario facente funzioni aveva deciso di lasciare la Sardegna e il proprio incarico, che si sarebbe trovato con un reparto sguarnito. Alla fine si è rimasti con un solo dirigente medico specialista che poteva svolgere funzioni di servizio notturno e sala operatoria. Cioè una chiusura annunciata – conclude Mario Bruno -. In Sardegna non esiste una scuola di specializzazione in chirurgia pediatrica. Per riaprire il reparto sassarese occorrono almeno sei dirigenti medici più un primario. Al Brotzu, per esempio, l’unico reparto di chirurgia pediatrica in funzione nell’Isola, i dirigenti medici sono otto. Occorre trovare il modo di attingere a graduatorie anche extra-regione. E comunque fare presto perché il diritto alla salute è irrinunciabile per tutti, per i bambini ancora di più.»
Antonio Caria