Nuovo intervento dell’ex sindaco e attuale consigliere comunale di Alghero, Mario Bruno, in tema di sanità in città.
A finire nel mirino di Bruno sono l’assenza di pediatri e cardiologi che, a suo modo di vedere, «possono essere colmati nel patto fra aziende».
«Cioè – sottolinea Mario Bruno – l’università potrebbe mettere a disposizione dell’ospedale algherese i pediatri e i cardiologi che servono per garantire il servizio, senza appesantire ulteriormente Sassari, con tutti i disagi per pazienti e personale. Avere più pediatri metterebbe in moto un circuito virtuoso, posto che con la chiusura del reparto h24 è impossibile anche garantire i servizi a valle del punto nascita, anch’esso chiuso ufficialmente per ristrutturazione, ma chissà se davvero mai riaprirà.»
«Ad Alghero non si può più neanche nascere – rincara la dose Mario Bruno -, non si possono fare interventi sui bambini che hanno necessità di cure adeguate alla loro età. Invece, si è pensato di mettere il cappello, da parte dell’azienda mista universitaria, nel primariato di anestesia, che ben poteva reggersi con la direzione di un medico ospedaliero, una anestesista, dirigente medico, già presente, già nominata, preparata e competente. Logiche incomprensibili e poco razionali. Già, perché ora ad Alghero per i bambini è vietato ammalarsi nei giorni festivi, e anche in quelli feriali dopo le otto di sera. L’ospedale di Alghero non ha più pediatri.»
«Da tempo anche i cardiologi non sono più in numero sufficiente – conclude Mario Bruno -. Quelli andati in pensione o trasferiti non vengono sostituti, nonostante dalla Regione avessero assicurato rinforzi dopo i concorsi, già dallo scorso luglio. Le liste d’attesa crescono così in modo esponenziale, nonostante lo spirito di abnegazione dei medici e degli operatori. E’ il momento di affrontare con serietà la situazione. Dall’Università si attendevano medici per far funzionare meglio gli ospedali, non specializzandi da formare, e posto che non possono turnare da soli, da affidare – come sempre – ai medici ospedalieri. Il Sindaco, ora presidente della conferenza socio-sanitaria, se c’è, batta un colpo.»
Antonio Caria