«Mentre i titoli dei giornali sull’impennata di contagi nella nostra isola si rincorrono velocemente, la Regione tiene la bocca cucita sui dati epidemiologici attuali, che stanno rischiando di portare a nuove restrizioni. L’assessora del Lavoro, Alessandra Zedda, una settimana fa ha annunciato l’arrivo di una nuova ordinanza del Presidente Solinas che avrebbe dovuto introdurre nuovi controlli nei porti e negli aeroporti sardi. Un’ordinanza che stenta ad arrivare, perché il Presidente sarebbe in attesa dei dati della cabina di regia nazionale. Ma davvero possiamo permetterci il lusso di attendere? Abbiamo necessità di sapere immediatamente quale rischio stia correndo la popolazione sarda e tutti i turisti presenti nella nostra regione. Oggi abbiamo tenuto una conferenza stampa proprio per denunciare il fatto che il presidente del Consiglio Michele Pais ha negato al presidente della Commissione Sanità, Daniele Cocco (succeduto a Domenico Gallus, già decaduto in seguito al suo passaggio al Psd’Az) di poter convocare la Commissione stessa, impedendo così una riunione fondamentale per poter fare il punto sui numeri dell’epidemia che sembra stiano aumentando di giorno in giorno con estrema velocità.»
Così il capogruppo dei pentastellati Michele Ciusa stamane ha ribadito la necessità di conoscere i numeri: «Il presidente Christian Solinas ha il dovere di riferire i dati di cui è in possesso e il Commissario Straordinario di ATS, Massimo Temussi, ha l’obbligo di venire a riferire in Commissione Sanità l’eventuale gravità del quadro che abbiamo di fronte. È vergognoso che ancora una volta le frizioni interne alla maggioranza abbiano di fatto bloccato la riunione della Commissione Sanità richiesta dal Collega di Leu Daniele Cocco. Pretendiamo i dati dei contagi, in caso contrario stiamo valutando una nuova mozione di sfiducia».
«Il Presidente ha la facoltà di proteggere la popolazione, e se i dati di cui è in possesso raccomandano nuove misure di sicurezza non si deve perdere altro tempo. Non possiamo avere già dimenticato quanto accaduto lo scorso anno a fine agosto quando l’epidemia ha ricominciato la sua corsa mettendo l’isola in ginocchio. Stavolta – conclude Michele Ciusa – è necessario correre ai ripari subito perché l’incubo potrebbe ripetersi con largo anticipo.»