«L’assessore regionale della Sanità Mario Nieddu, il 22 aprile scorso, assicurava ‘di avere già avviato un percorso per consentire ai futuri papà di assistere, in totale sicurezza, al parto delle loro consorti’, ma ancora oggi, dopo una settimana, le donne incinte della Sardegna stanno affrontando uno dei momenti più importanti della loro vita in solitudine. Ci troviamo di fronte a una situazione assurda, inspiegabile e inaccettabile dal momento che il presidente Christian Solinas ha già annunciato la volontà di anticipare diverse riaperture e allentare il lockdown. Appare quindi assurdo che la Regione ancora non si sia attivata per consentire alle donne di partorire nelle condizioni migliori sia dal punto di vista sanitario che psicologico ed emotivo. Le future mamme hanno il diritto di affrontare una gravidanza quanto più possibile serena e di vivere allo stesso modo il travaglio, grazie al supporto emotivo del proprio partner durante questo momento unico nella vita di una coppia.»
Questa la premessa del consigliere regionale del M5S Michele Ciusa che ha presentato un’interrogazione per chiedere al presidente della Regione, Christian Solinas e all’assessore regionale della Sanità Mario Nieddu di intervenire affinché venga garantito il diritto dei futuri genitori di poter stare assieme in sala parto.
«In questo momento in cui l’emergenza sanitaria da Coronavirus ha avuto un grande impatto sulla vita emotiva delle persone – aggiunge Michele Ciusa – è di fondamentale importanza che i padri siano presenti in sala parto. La presenza di entrambi i genitori durante la nascita del figlio, come dimostrato tra l’altro da uno studio condotto dai ricercatori dell’Università di Notre Dame negli USA nel 2018, influenza positivamente il ruolo di genitore nei mesi seguenti alla nascita.»
«In molte regioni italiane sono stati già organizzati dei percorsi nascita – spiega ancora il consigliere del M5S – che garantiscono l’accesso, in condizioni di sicurezza, di un accompagnatore delle future mamme in sala travaglio e parto, mentre in Sardegna, attualmente, l’unico presidio in cui le donne possono avere un accompagnatore è l’ospedale Nostra Signora Bonaria di San Gavino Monreale. Quarantadue coppie di futuri genitori, infatti, hanno scritto una lettera al presidente della Regione e all’assessore Mario Nieddu e con la stessa finalità recentemente è stata promossa anche una petizione che ha raggiunto quasi tremila firme. Per questo è importante che l’assessore non perda altro tempo e si attivi per consentire alle coppie sarde di vivere il momento del parto in tranquillità.»
Il consigliere del M5S chiede, infine, quali atti e misure intendano adottare il Governatore e l’assessore Mario Nieddu per predisporre anche negli ospedali sardi dei percorsi nascita adeguati e garantire la fornitura regolare dei dispositivi di protezione individuale sia agli operatori che alle gestanti e ai loro accompagnatori, valutando inoltre l’opportunità di procedere alla previa effettuazione del test Covid-19 in aggiunta al pre-triage.