«Dare massima attenzione ai diabetici sardi per metterli nelle stesse condizioni dei malati di diabete delle altre regioni d’Italia di accedere alle cure e ai servizi sanitari di ultima generazione, compresi i sistemi di monitoraggio della malattia. Sistemi che hanno il grande vantaggio di prevenire stati di ipoglicemia severa, che richiedono accessi al Pronto Soccorso, ospedalizzazioni e visite specialistiche, con conseguenti e importanti risparmi sulla spesa sanitaria regionale.»
Lo chiedono i consiglieri dei Riformatori Michele Cossa, Alfonso Marras, Aldo Salaris, Giovanni Antonio Satta che puntano un faro proprio sulle crepe del sistema di monitoraggio di ultima generazione, il cui accesso ai dispositivi è limitato al 13,3% del totale dei pazienti in terapia insulinica multiniettiva (ovvero solo per circa 3.200 pazienti sardi rispetto a 15.000 pazienti eleggibili da deliberazione della Giunta regionale).
«Abbiamo appreso che recentemente circa 200 piani terapeutici di sistema FGM FreeStyle Libre di Abbott sono stati sospesi o revocati in tutta la regione per un’iniziale inefficienza del sistema di gestione terapeutica Marno, creando grande disappunto e delusione degli stessi pazienti», spiegano i consiglieri regionali.
Si tratta di un disservizio che stride con le necessità sanitarie della nostra Isola: in Sardegna l’incidenza del diabete è più alta della media nazionale (6,9% contro il 5,3% nazionale) con circa 110.410 pazienti diabetici, di cui circa 24.000 in terapia insulinica multiniettiva (4 insuline al giorno). La nostra isola risulta essere l’ambito geografico italiano con il maggiore tasso d’incidenza di diabete autoimmune, chiamato di tipo 1 (DMT1) ed è ai vertici della classifica mondiale, seconda solo alla Finlandia, con un tasso di incidenza 4 volte più alto della media nazionale, stimato in circa 120/130 nuove diagnosi di T1 all’anno). Da qui l’allarme dei Riformator sardi, tradotto in un’interrogazione rivolta all’assessore della Sanità Mario Nieddu. «Per i pazienti diabetici risulta essenziale e vitale il monitoraggio continuo dei livelli glicemici – spiegano – Oggi oltre ai sistemi di monitoraggio tradizionali esistono quelli di nuova generazione, che permettono senza puntura un controllo continuo con sistema automatizzato di trasmissione dei livelli di glicemia minuto per minuto e con possibilità di essere predittivi di eventuali scompensi glicemici. Renderli accessibili è il primo passo verso un sistema sanitario moderno ed efficiente».