«Le farmacie e i lavoratori che effettuano i test antigienici rapidi seguano le direttive imposte dalla Giunta regionale e non applichino un ‘prezzario’ a propria discrezione.»
Il monito arriva dal consigliere regionale dei Riformatori sardi Michele Cossa, che raccogliendo una serie di denunce che nel corso delle ultime settimane sono divenute sempre più numerose, intravede nel modus operandi dei laboratori e delle farmacie un «rischio di ingiustizia sociale che finisce per colpire i comuni cittadini, a tutto vantaggio di chi applica le tariffe più alte».
«Stiamo vivendo un momento delicato che richiama tutti al senso di responsabilità e rispetto per il prossimo – spiega Michele Cossa -. Soprattutto chi, in base ad accordi e convenzioni ufficiali, ha gli strumenti per operare in termini di screening con tamponi antigienici, ha il dovere di non far ricadere l’onere sulle tasche dei cittadini. La Sardegna, nel bel mezzo della stagione turistica si sta trovando ad affrontare una nuova emergenza che rischia di vanificare, almeno in parte, gli sforzi fatti. Davanti all’aumento dei casi di positività e alla luce degli arrivi di turisti nell’Isola che inevitabilmente condizionano la situazione, anche le farmacie devono fare la loro parte basandosi però su quelle che sono le indicazioni regionali.»