Costruire in appena sei mesi la clinica psichiatrica più grande della Sardegna è stata un’impresa, con uno sforzo finanziario importante alle spalle, in un territorio nel quale c’è un bisogno estremo di potenziare l’assistenza sanitaria a favore dei tanti pazienti che soffrono di patologie di disabilità mentale. Ma l’impegno dei privati a rispondere alle richieste delle famiglie non è sufficiente se non c’è coordinamento efficace e rapido con il sistema pubblico e con la Regione. E’ uno degli aspetti emersi dal convegno internazionale dal titolo “Le disabilità mentali complesse tra psicopatologia e disturbi del neurosviluppo: verso modelli e pratiche integrate?” che si è svolto a Sestu proprio nella nuova struttura psichiatrica, prossima all’apertura, realizzata dalla società Paracelso Riabilitazione in località More Corraxe a Sestu e che avrà 32 posti residenziali e 40 diurni. Il convegno è stato organizzato da una rete costituita, oltre che dalla Paracelso Riabilitazione guidata dall’amministratore delegato Marco Isola, dalla Fondazione Centro Servizi alla Persona, di cui è presidente Pier Sandro Scano, e dalla Fondazione A18, diretta da Paola Scano e Franco Meloni. Hanno partecipato l’assessore della Salute, Carlo Doria, e il presidente della commissione Affari Sociali della Camera, Ugo Cappellacci.
«Abbiamo fatto un lavoro straordinario e intensissimo in così poco tempo, dall’acquisizione del ramo d’azienda all’accreditamento della nuova struttura della Paracelso Riabilitazione – ha spiegato l’ad Marco Isola -. Ora potremo essere operativi per garantire un servizio all’avanguardia attraverso un’assistenza riabilitativa in grado di alleviare il più possibile le difficoltà che deve affrontare chi soffre di patologie psichiche e attenuare i disagi a carico dei familiari.»
«La nuova clinica risponde a un bisogno profondo di assistenza espresso da più parti – ha aggiunto il presidente della Fondazione Centro Servizi alla Persona Pier Sandro Scano -. Ma quanto svolge il privato sociale, che mette in campo investimenti importanti, rischia di non avere successo se non c’è una efficace interlocuzione con il sistema sanitario pubblico. Alla Regione chiediamo programmazione, relazioni rapide, compresi i contratti per il 2023, che non possono arrivare a luglio, per realizzare un’alta qualità dei servizi integrati destinati alla comunità.»
Fondamentali, nella rete di strutture dedicate a persone con disturbi psichiatrici, quelle che si occupano delle persone autistiche, patologia o forte aumento fra i più giovani. «Per le famiglie che hanno al loro interno una persona con disturbi dello spettro autistico è assolutamente necessario poter contare su strutture che funzionino, così come per i ragazzi è fondamentale essere accolti in luoghi dove si sentano a proprio agio, possano esprimere i propri bisogni e riescano a veder valorizzate le proprie capacità, sentendo forte il senso della comunità di cui fanno parte. Questi – ha detto Franco Meloni, che con Paola Scano guida la Fondazione A18 – sono gli obiettivi che ci guidano quotidianamente.»
L’assessore Carlo Doria, sottolineando l’importanza del ruolo del privato in iniziative così importanti, ha garantito il massimo impegno da parte della Regione per rispettare i tempi imposti da un bisogno sociale così acuto. «Il ruolo del privato è complementare a quello del pubblico ed è assolutamente decisivo: è perciò fondamentale – ha sottolineato Carlo Doria – che ci sia una stretta collaborazione fra le due parti.»
«Per supportare queste iniziative la politica deve unirsi, al di là degli schieramenti, perché strutture come questa rispondono alle esigenze più profonde dei cittadini, e noi abbiamo il dovere di sostenerle», ha detto il deputato e presidente della commissione Affari Sociali della Camera, Ugo Cappellacci.