«In questa emergenza Covid-19 le Aziende Sanitarie pubbliche della Sardegna piangono numerose lacune di tipo organizzativo strutturale e di organico. Gli operatori sanitari sono costantemente sotto assedio sul fronte del virus per contenere la curva dell’infezione. Sottonumero, sottopagati e spesso senza adeguati DPI, molti anche senza adeguata formazione. Nonostante tutto questo, lo spirito di abnegazione dei professionisti sanitari dell’isola non ha precedenti nella sua manifestazione. Detto ciò, non va assolutamente bene che siano sempre gli operatori sanitari a subire molteplici disagi ed essere esposti a correre enormi pericoli, compiendo sacrifici indicibili per fronteggiare le minacce quotidiane.»
A denunciare la situazione è Fabrizio Anedda, il segretario e legale rappresentante pro-tempore del sindacato delle professioni infermieristiche NurSind, che ha scritto all’assessore regionale della Sanità Mario Nieddu e ai Direttori generali e Commissari straordinari delle Aziende Ospedaliere sarde.
«Con l’aumentare dei contagi si registra il reale senso di insicurezza, determinata dalla scarsa programmazione inerente procedure, protocolli e percorsi, i quali, quando esistenti, troppo spesso vengono elusi per carenza DPI o deficienze strutturali.»
Il sindacato ha avanzato una serie di richieste alla parte politica e dirigenziale.
- L’assunzione immediata di personale infermieristico.
- Garanzia di una corretta dotazione di DPI.
- Formazione teorico-pratica costante di tutto il personale.
- Il riconoscimento di indennità di rischio biologico.
- Il riconoscimento delle indennità di area critica e/o sub critica a tutti gli Infermieri.
- Il riconoscimento di una maggiorazione della retribuzione oraria (€ 35/ora), per tutte le ore prestate in servizio oltre la normale programmazione.
«Considerato che al personale addetto all’assistenza diretta ai pazienti affetti da Covid-19 necessita ulteriore tempo per indossare e dismettere correttamente i DPI rispetto alla normale tempistica prevista dal CCNL – ha concluso il rappresentante del NurSind – e poiché tali procedure, a garanzia della sicurezza e dell’igiene pubblica e sicurezza del personale sanitario, comportano una successione di azioni che richiedono particolare attenzione, si chiede l’adeguamento dei tempi di vestizione e svestizione dagli attuali 19 minuti ad almeno 60 minuti per turno.»