La prolungata emergenza sanitaria richiede l’accensione delle luci, nella giornata mondiale dell’infermiere, su una professione spesso sottovalutata.
In 15 mesi di pandemia, l’infermiere è stato sempre stato presente, senza mai risparmiarsi e spesso, soprattutto nella prima fase, quando mancavano adeguate protezioni, a costo della vita.
Tutti siamo stati testimoni delle drammatiche immagini dei morti e dell’impegno profuso da medici ed infermieri. Giornate interminabili nelle rianimazioni nell’assistere i malati contagiati dal virus, volti distrutti dalla stanchezza e segnati dalle mascherine.
Da allora ad oggi, tutti ci siamo resi conto dell’importanza fondamentale degli infermieri.
Oggi siamo ancora alle prese con il Covid-19 e lentamente stiamo vedendo uno spiraglio di luce, soprattutto grazie ai vaccini, e speriamo di poter uscire quanto prima dall’emergenza.
E’ auspicabile che le risorse del Recovery Plan possano dare nuovo ossigeno alla nostra Sanità, per troppo tempo rimasta ai margini e, soprattutto, che medici ed infermieri, possano vedere maggiormente riconosciuto il loro ruolo fondamentale.
Armando Cusa