Il comune di Quartu Sant’Elena è in prima linea contro i tumori ovarici e lo fa installando 2mila tulipani nella galleria di ingresso del Palazzo Municipale.
Nel 2016 Maria Fois Maglione ha fondato l’associazione ‘Il Giardino di Lu’ in memoria di sua figlia Luena, scomparsa per via del tumore ovarico ad appena 37 anni. Un percorso personale che ha portato alla nascita di uno splendido parco fiorito a Pimentel – ben 250mila steli di tulipani per un tripudio di colori, forme e dimensioni – e che in pochi anni ha coinvolto una grande comunità di volontari: catturati dalla bellezza del Giardino e dalla bontà dell’iniziativa, hanno scelto di condividere e sostenere lo scopo.
«Tutte le attività associate al CCN La Via del Mare contribuiranno alla riuscita dell’iniziativa pubblicizzandola nelle vetrine – spiega Nicoletta Pisu, socia de ‘Il Giardino di Lu’ e aderente del Centro Commerciale Naturale – . Cinque di esse, ben distribuite lungo tutto il viale Colombo, saranno gli hub tramite i quali si potrà ordinare e anche ritirare i tulipani, portando così un contributo concreto alla ricerca.»
«La nostra Amministrazione ha sempre dato una grande importanza alla ricerca e alla prevenzione – spiega la Capogruppo di Rinascita Valeria Piras -. Non è la prima iniziativa in tal senso e siamo felici di poter collaborare anche con ‘Il Giardino di Lu’ perché conosciamo il grande impegno che quest’associazione ha da subito messo in campo. Riteniamo che quest’azione abbia un rilievo importante anche per l’avvicinamento di due territori distanti: consapevoli che la miglior cura sia sempre la prevenzione, ci adoperiamo affinché quante più donne possano non sentirsi sole davanti alla malattia.»
«Condivido e apprezzo l’impegno profuso dagli associati del CCN La Via Del Mare che hanno voluto aderire all’iniziativa dando la propria disponibilità anche per la vendita dei tulipani – commenta l’assessora delle Attività produttive Rossana Perra -. È un orgoglio, infatti, vedere che il tessuto produttivo non si limita al lato strettamente commerciale ma si impegna anche in termini di solidarietà. La collaborazione e la promozione di iniziative congiunte finalizzate alla diffusione della cultura della prevenzione non può che far bene a tutta la comunità quartese. Auspico che anche la cittadinanza risponda con la stessa convinzione, alimentando il totale delle risorse raccolte.»
Antonio Caria