«Con una media di oltre 250 ricoveri all’anno, il reparto di Psichiatria dell’Ospedale Giovanni Paolo II di Olbia, rappresenta una realtà fondamentale per la Gallura, che entro fine anno rischia di chiudere i battenti per mancanza di personale medico. Lo smantellamento della sanità continua ad intaccare i servizi territoriali essenziali dell’isola: basti considerare che nei primi sei mesi del 2022 nel reparto di Psichiatria di Olbia sono già stati effettuati 160 ricoveri, e che, gli stessi psichiatri effettuano inoltre dalle tre alle quattro consulenze al giorno presso il Pronto Soccorso. Attualmente i medici in organico in Psichiatria sono sei. Quattro di questi sono risultati vincitori di un concorso indetto da ARES, pertanto a breve in tre si trasferiranno a Sassari mentre uno andrà a Cagliari. Nel reparto di Psichiatria di Olbia resteranno così in organico soltanto due medici, di cui uno andrà in pensione il 31 dicembre 2022. Questa condizione porterà alla chiusura del reparto che non sarebbe più in grado di operare.»
La denuncia arriva dal capogruppo del M5S in Consiglio regionale, Roberto Li Gioi, che ha presentato un’interrogazione al presidente Christian Solinas e all’assessore della Sanità Mario Nieddu per chiedere il potenziamento della pianta organica del reparto di Psichiatria dell’Ospedale Giovanni Paolo II, al fine di scongiurarne la chiusura.
«Se il reparto di Psichiatria dovesse chiudere, all’Ospedale di Olbia si creerebbe una insostenibile condizione di caos. Dobbiamo infatti considerare che questa struttura accoglie anche pazienti tossicodipendenti e alcolisti in condizioni alterate e persone che necessitano di un trattamento sanitario obbligatorio. Tutti questi casi non potrebbero più essere gestiti in loco ma dovrebbero essere trasferiti in autoambulanza presso gli ospedali di Sassari e Nuoro – conclude Roberto Li Gioi -. La chiusura di un reparto come quello di Psichiatria comporterebbe inoltre un grave disagio per i pazienti e per le famiglie che dovrebbero farsi carico della gestione di problematiche delicate e complesse in assenza di una struttura medica di riferimento.»