«Sono passati ormai tre mesi da quando è stata chiusa l’Unità operativa di Neuro-riabilitazione dell’Azienda ospedaliera Brotzu di Cagliari, un presidio sanitario di grande importanza non solo per il Sud Sardegna, ma per tutta l’Isola, la struttura più importante di questo genere all’interno del nostro territorio regionale. I pazienti sardi con gravi cerebro lesioni traumatiche o vascolari si sono visti privare di 12 preziosi posti letto che potrebbe garantire loro un livello di assistenza essenziale e di eccellenza.»
A dirlo è l’interrogazione n. 884/A presentata da Rossella Pinna e Valter Piscedda con tutti i consiglieri regionali del Partito Democratico: Gianfranco Ganau, Piero Comandini, Salvatore Corrias, Roberto Deriu e Cesare Moriconi.
Un’interrogazione urgente, con richiesta di risposta scritta, per conoscere dal presidente della Regione Christian Solinas e dall’assessore dell’Igiene e sanità e dell’assistenza sociale Mario Nieddu, quali siano le motivazioni della sospensione dell’attività di questo reparto di eccellenza.
«Desideriamo inoltre sapere – scrivono i Democratici – se vi sia intendimento di ripristinare tutte le attività dell’U.O. di neuro-riabilitazione, quali siano i tempi di riattivazione previsti e in quale presidio la U.O. di neuro-riabilitazione verrà ubicata tenuto conto della complessità e pluri-specialità di figure mediche e infermieristiche e di spazi dedicati di cui necessita e dove siano ricoverati attualmente i pazienti che hanno necessitato e/o ancora necessitano delle cure di neuro-riabilitazione.»
«Ad oggi non sono chiari molti passaggi riguardo la chiusura di un centro di eccellenza essenziale per la tipologia di pazienti ospitati, con un’equipe composta da figure altamente specialistiche – sottolineano i consiglieri del Partito Democratico -. Stiamo parlando di sette medici, dieci infermieri, cinque operatori socio sanitari, due logopedisti, sei fisioterapisti ed uno psicologo. Grazie all’impegno e all’alta professionalità di queste figure sono stati accolti e curati negli anni pazienti con problematiche legate a cerebro lesioni gravi e gravissime, spesso multi organiche,
neurologiche, neuropsichiche, urologiche, motorie, respiratorie, persone che oggi non hanno più un reparto di riferimento e non è più giustificabile che sia venuto a mancare nel centro più importante e qualificato per l’emergenza-urgenza della Sardegna».
«Nonostante permanga, a partire dalla data di chiusura del centro, l’11 novembre, un alto livello di criticità di cura dei pazienti nel sud ovest perché mancanti i 12 posti di degenza assegnati, l’attività del reparto non risulta a tutt’oggi ripristinata, anzi gli operatori sono stati assegnati ad altri reparti e servizi. Chiediamo che l’assessore Nieddu e il presidente Solinas si attivino al più presto in tal senso per la riapertura dell’Unità operativa o che quantomeno ne rendano noti i tempi le modalità.»