«Una progressiva e inesorabile riduzione del numero degli infermieri in servizio che costringe gli O a sopperire alla grave carenza di organico e a svolgere in autonomia mansioni di competenza degli infermieri, e infine l’inaccettabile assenza di un medico in sede durante i turni di notte. Fatti gravissimi in strutture che ospitano pazienti fragili e fragilissimi come le RSA. Tuttavia, sarebbe questo, stando alle notizie in nostro possesso, il lungo elenco di criticità presente nelle Residenze Sanitarie assistenziali della Fondazione Stefania Randazzo, accreditate dalla Regione. Come se non bastasse, il personale sarebbe anche chiamato a gestire alcuni pazienti con temperatura elevata in condizioni di scarsa sicurezza, senza disporre nemmeno di Dpi adeguati. A preoccupare maggiormente sono le condizioni del Centro di Selargius, in cui problemi dovuti alla carenza di personale si riscontravano già a partire dall’anno scorso durante la prima fase della pandemia.»
A pronunciare queste parole è stato il consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle, Michele Ciusa, che ha presentato un’interrogazione al presidente Christian Solinas e all’assessore della Sanità, Mario Nieddu.
«Tra le strutture private accreditate dalla Regione Sardegna rientrano anche le tre Rsa della Fondazione Stefania Randazzo, ovvero i Centri di Monastir, Su Planu-Selargius e Vallermosa – aggiunge Michele Ciusa -. Con la delibera di Giunta del 9 aprile scorso, la Regione, oltre ad aver fissato i tetti di spesa, ha previsto che venissero rafforzati i controlli volti a verificare se le prestazioni erogate siano adeguate al numero di pazienti ospitati e alle loro condizioni di salute. Alla luce delle recenti notizie che riguardano le criticità ancora irrisolte, ritengo sia necessario che le verifiche in loco inizino immediatamente – conclude il capogruppo del Cinque stelle – per accertare se le strutture in questione rispondano tuttora ai requisiti prescritti per l’ottenimento dell’accreditamento e garantire agli ospiti le dovute condizioni di assistenza.»
A pronunciare queste parole è stato il consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle, Michele Ciusa, che ha presentato un’interrogazione al presidente Christian Solinas e all’assessore della Sanità, Mario Nieddu.
«Tra le strutture private accreditate dalla Regione Sardegna rientrano anche le tre Rsa della Fondazione Stefania Randazzo, ovvero i Centri di Monastir, Su Planu-Selargius e Vallermosa – aggiunge Michele Ciusa -. Con la delibera di Giunta del 9 aprile scorso, la Regione, oltre ad aver fissato i tetti di spesa, ha previsto che venissero rafforzati i controlli volti a verificare se le prestazioni erogate siano adeguate al numero di pazienti ospitati e alle loro condizioni di salute. Alla luce delle recenti notizie che riguardano le criticità ancora irrisolte, ritengo sia necessario che le verifiche in loco inizino immediatamente – conclude il capogruppo del Cinque stelle – per accertare se le strutture in questione rispondano tuttora ai requisiti prescritti per l’ottenimento dell’accreditamento e garantire agli ospiti le dovute condizioni di assistenza.»
Antonio Caria