“Le malattie reumatiche fanno ancora paura?” è il titolo dell’incontro tra pazienti, medici e associazioni che si svolgerù a Cagliari, nei locali di Sa Manifattura, in viale Regina Margherita 33, sabato 20 novembre dalle 10.00 alle 11.00
L’evento è organizzato dall’ASMAR, l’associazione che riunisce i malati reumatici della Sardegna, con il contributo della Fondazione di Sardegna. All’incontro saranno presenti alcuni tra i migliori medici specialisti della Sardegna con i quali il pubblico potrà relazionarsi e avere risposte su vari temi. Oltre a Ivo Picciau, presidente di ASMAR, che condurrà l’evento, saranno presenti Alberto Cauli (Direttore della Struttura di Reumatologia dell’Azienda Ospedaliera Università di Cagliari), Laura Atzori (Direttrice S.C. di Dermatologia AOU di Cagliari), Gianluca Erre (Direttore S.C. di Reumatologia AOU di Sassari), Marco Monticone (Direttore S.C. di Neuroriabilitazione A.O. Brotzu di Cagliari), Antonello Pani ((Direttore S.C. di Nefrologia A.O. Brotzu di Cagliari) e Matteo Piga (Professore Associato di Reumatologia – Università di Cagliari).
«Dopo il durissimo periodo di primo contrasto alla pandemia da Covid-19 – sottolinea Alberto Cauli – la battaglia non è ancora vinta. Finalmente si è riaccesa la luce sulle moltissime malattie acute e croniche di ambito Reumatologico che interessano centinaia di migliaia di malati italiani. In questo senso, l’iniziativa promossa dall’associazione malattie autoimmuni e reumatologiche della Sardegna, presieduta da Ivo Picciau, non potrebbe essere più tempestiva e opportuna per stimolare tutti, personale sanitario e opinione pubblica, sull’importanza di queste malattie e sulla necessità di una assistenza adeguata e puntuale.»
Le malattie reumatiche riguardano una serie di patologie, acute e croniche, che possono insorgere a tutte le età, anche in età giovanile e se non curate adeguatamente, diventare rapidamente invalidanti. Sono patologie ad elevato impatto sociale che vanno da forme autoimmuni come il LUPUS e l’artrite reumatoide all’osteoporosi, che può aumentare il rischio di frattura delle donne dopo i 50 anni. A oggi rappresentano la seconda richiesta di visita, dopo quelle cardiologiche, presso la medicina generale, e sono in netto aumento.
Fino a non molti anni fa l’artrite reumatoide era chiamata “deformante” per l’alto grado di invalidità che provocava nelle persone che ne erano affette. Mentre i malati di spondilite anchilosante venivano chiamati “gli uomini che non guardano il cielo” per via dell’infiammazione che portava le vertebre della schiena ad anchilosarsi formando un dorso curvo con la testa piegata in avanti e il collo irrigidito. oggi, grazie alla ricerca scientifica ed ai nuovi farmaci, se diagnosticata tempestivamente si possono rendere innocue, consentendo ai pazienti di condurre una vita assolutamente normale e di buona qualità.
Si parlerà anche di fibromialgia, una malattia reumatica molto frequente (in Italia colpisce circa 2 milioni di persone) che provoca dolore diffuso ai muscoli, stanchezza, disturbi del sonno, depressione, mal di testa, sensazione di gonfiore agli arti.