«Quanto era stato annunciato si sta drammaticamente avverando. Le attività di ricovero dell’Unità operativa di Cardiologia vengono sospese. Significa che il reparto chiude i battenti. Noi non ci stiamo. Non ci stiamo a questa sanità al cardiopalma. Non ci stiamo ad una situazione in cui si continua a dire che sinora non c’è stata alcuna programmazione, e che quindi la colpa è sempre degli altri. Sarebbe più onesto chiedersi, piuttosto, se questa lenta emorragia potesse essere evitata e se, soprattutto, vi si possa porre rimedio d’ora innanzi, visto che tra qualche giorno andrà a regime la riforma sanitaria, per la quale verranno stanziate le risorse necessarie nella prossima legge finanziaria.»
Lo scrive, in una nota, il consigliere regionale del Partito democratico, Salvatore Corrias, che aggiunge: «Io sono pronto a sostenere tutte le misure, finanziarie e gestionali, volte a sostenere una seria e durevole programmazione del fabbisogno, che nei territori più sofferenti come il nostro, ma in egual modo bisognosi di assistenza, emerge con toni di disperazione. Noi siamo stufi di urlare alla luna e chiediamo a questa Giunta, ai vertici di Ats e a quelli della rinascente Assl, di guardarla, la luna, e di smetterla di guardare il dito. Chi di dovere assuma, dunque, con ogni consentita urgenza, i rimedi necessari. L’alternativa è il buio pesto per l’Ogliastra. Noi non lo vogliamo. Noi non ci stiamo».
Antonio Caria