Sono trascorsi ormai due anni dall’inizio dell’emergenza pandemica che ha investito il nostro Sistema Sanitario Regionale, quasi nulla è cambiato nella programmazione strategica sanitaria. Sono state emanate nuovamente disposizioni fini a sé stesse, non strutturali ma di mera emergenza, che producono un risultato evidente quanto scontato: penalizzare l’assistenza alle patologie ritenute “procrastinabili’’. Le soluzioni fino ad oggi poste in essere per arginare la quarta ondata si sono limitate ancora una volta alla riprogrammazione dell’attività ospedaliera e ambulatoriale, alla rimodulazione dei posti-letto di terapia intensiva e degenza ordinaria nonché alla ridefinizione delle attività da mantenere e di quelle da rinviare, all’adozione di misure organizzative per svincolare il personale dalla gestione ordinaria e di elezione per destinarlo all’attività di ricovero e di trattamento di pazienti positivi al Covid, ricorrendo, quindi, agli stessi identici strumenti che erano stati individuati all’inizio della pandemia. Le lavoratrici ed i lavoratori sono sottoposti ad insostenibili carichi di lavoro e a continui rischi per la propria salute, aumento dei carichi lavorativi per assistenza e cura, divenuti irragionevoli. E’ di chiara evidenza che il compito delle istituzioni è – anche – quello di tutelare le lavoratrici e lavoratori che sono impegnati in prima linea, da ben due anni oramai, a fronteggiare l’epidemia nei vari settori del servizio sanitario, con esposizione costante a fattori di rischio non solo biologici ma anche psicosociali per stress-lavoro correlato. Occorre pertanto che vengano messe in campo azioni condivise, a breve e a lungo termine, per dare risposte impellenti e concrete ai professionisti.
A tal fine, reputiamo imprescindibile avanzare le seguenti richieste:
• Assunzioni straordinarie a tempo indeterminato di personale del comparto e della dirigenza medica che superino i tetti di spesa e i turn-over aziendali, al fine di strutturare gli organici e perequare i carichi di lavoro del personale.
• Stabilizzazione dei precari, per rafforzare il Sistema Sanitario Regionale e non perdere le professionalità acquisite .
• Incentivi Covid, mediante risorse aggiuntive regionali, per remunerare il rischio e il disagio patiti dalle lavoratrici e lavoratori del SSR anche nella terza e quarta ondata, ivi incluso il personale somministrato.
Se non si provvederà celermente il sistema sanitario sardo rischia di implodere senza nessuna via d’uscita.
Fulvia Murru Segretaria regionale
Guido Sarritzu Segretario provinciale