Il Sassarese è la zona della Sardegna che fin dall’inizio della pandemia è stata maggiormente colpita dalla diffusione del Covid-19. In piena seconda ondata la situazione non è da meno. I numeri descrivono una situazione allarmante: da inizio pandemia si contavano a ieri 4316 casi, nelle ultime 24 ore i nuovi casi sono stati 149: «I posti letto disponibili sono tutti occupati –sottolinea il consigliere regionale dei Progressisti Gianfranco Satta – e molti pazienti positivi sono in attesa di un ricovero e di ricevere cure adeguate, ammassati nei locali del pronto soccorso del Santissima Annunziata mentre aspettano un ricovero nei reparti destinati ad hoc, che ancora sono in fase di organizzazione e allestimento. Sul tetto del pronto soccorso, nel piazzale retrostante e nel parcheggio del reparto infettivi sono state allestite tende da campo per dare supporto al pronto soccorso che è ormai saturo. È stato dichiarato lo stato di maxi emergenza sanitaria, che gli ospedali attivano in caso di situazioni critiche».
Nei giorni scorsi Gian Franco Satta ha avviato diversi contatti nelle strutture ospedaliere di Sassari: «Che la situazione sanitaria in Sardegna nella lotta al Covid-19 sia allo sfascio è notizia ormai chiara a tutti, ma mi sono reso conto personalmente che forse la situazione è peggiore di quanto si possa percepire dall’esterno – continua -. Ambulanze incolonnate per ore su viale Italia in attesa di poter accedere al pronto soccorso, con all’interno pazienti che necessitano di cure immediate per evitare il peggioramento del quadro clinico; un pronto soccorso ormai saturo con decine di pazienti in attesa di essere trasferiti in locali idonei presso i reparti Covid che ancora non sono stati allestiti per l’emergenza. È di ieri la notizia della trasformazione di Geriatria e Gastroenterologia in reparti Covid, ma servono apparecchiature, monitor, telecamere e percorsi separati. Manca tutto. Le tende da campo in fase di allestimento non serviranno per per garantire triage in sicurezza, ma per accogliere pazienti che ad oggi si trovano nel pronto soccorso. Mancano medici, infermieri, OSS. Mancano i dispositivi da assegnare ai medici di base per garantire un monitoraggio nel territorio senza affollare il pronto soccorso. Per effettuare i tamponi agli studenti è stata allestita una tenda da campo negli spazi di Rizzeddu, all’aperto, in un piazzale dove anche le indicazioni segnaletiche per chi accede al complesso sono errate. Insomma un disastro».
«Non è il momento di fare polemiche, ogni cosa a suo tempo – sottolinea ancora Gian Franco Satta – ma è mio dovere segnalare le difficoltà e sollecitare un intervento concreto perché questa situazione non può andare avanti. Ciò che non si comprende è come mai il presidente della Regione e l’assessore alla Sanità, pur sapendo che la seconda ondata sarebbe arrivata, non si siano attivati nei mesi scorsi per assumere medici e infermieri, per organizzare reparti destinati ad accogliere i pazienti affetti da Covid-19 e perché non abbiano preso in considerazione l’ipotesi di utilizzare le strutture sparse nel territorio per sopperire a queste difficoltà: penso solo alle strutture di Thiesi, di Ittiri, di La Maddalena, al San Camillo. Non si capisce come mai ad oggi non siano ancora stati trasferiti i pazienti nei Covid–Hospital del Policlinico Sassarese e del Mater Olbia, individuati dalla Regione stessa già da tempo, determinando così la saturazione del pronto soccorso che attende di poter disporre di reparti ricavati all’interno di tende da campo. Non si comprende come mai non sia stato preso in considerazione anche il reparto di Ortopedia, con circa 24 posti letto, che certamente risulterebbe più funzionale».
«Una notizia che se fosse vera sarebbe gravissima: pare che due medici del settore pubblico siano stati destinati al Mater Olbia, mentre le nostre strutture pubbliche sono allo stremo per carenza di personale, con i nostri medici ed infermieri costretti a turni massacranti per sopperire alle negligenze di chi avrebbe dovuto prevedere tutto questo. Personalmente sono molto preoccupato da tutto questo caos. Da settimane con i miei colleghi in Consiglio regionale stiamo sollecitando il presidente della Regione, l’assessore Mario Nieddu e la giunta di centrodestra, anche attraverso suggerimenti costruttivi, perché intervengano in maniera decisa, con un cambio di passo che possa garantire la salute delle cittadine e dei cittadini sardi – conclude Gian Franco Satta -. Occorre fare presto: ci ascoltino e facciano qualcosa.»