«La decisione di chiedere al Governo una chiusura totale delle scuole sarde, da parte dell’assessore Mario Nieddu, desta notevoli preoccupazioni continua poi, oltre al rischio sanitario sussiste un’altra criticità non meno importante, la crescita e la salute psichica delle nuove generazioni.»
Sono le parole pronunciate dalla consigliera regionali dei Riformatori sardi, Sara Canu che aggiunge: «La didattica a distanza è problematica particolarmente per la fascia di età dai 3 ai 10 anni. Chiudere le scuole dell’infanzia, le primarie e secondarie di primo grado, significa non dare un adeguata formazione alle nuove generazioni, che sconteranno un duro prezzo in termini culturali ma anche dal punto di vista relazionale. È auspicabile che le scelte siano sottoposte e condivise a livello collegiale in consiglio regionale, considerando anche le disparità che si acuiranno a livello sociale per la mancanza di strumenti tecnologici e di connessione in una larga parte delle famiglie sarde».
«Occorre più attenzione alla formazione scolastica – ha concluso Sara Canu – che non sia trascurata per un così lungo periodo di tempo, pena il futuro delle nuove generazioni, che molto difficilmente potranno recuperare il tempo perso.»
Antonio Caria