Un’azione volta a migliorare il benessere ambientale per tutti quei pazienti che sono costretti anche a lunghe permanenze all’interno delle struttura ospedaliera. Perché anche la presenza di un televisore che trasmette programmi Tv può rendere meno pesante sul piano psicologico il ricovero e rientra – a pieno titolo – nel concetto più generale di “umanizzazione” delle cure. Un’azione che accomuna l’Azienda ospedaliero universitaria di Sassari a moltissime altre aziende e ospedali che, nel resto d’Italia, hanno adottato questo tipo di scelta a favore dell’utenza.
Su questa scelta interviene la Direzione strategica dell’Aou di Sassari.
«Esistono moltissimi studi internazionali – riprende la direzione – che dimostrano che è fonte di notevole stress la permanenza in ambienti dall’aspetto istituzionale, tecnologizzati, connotati dalla presenza di attrezzature ospedaliere ed estranee al contesto abituale. Tra queste, in particolare, si segnalano le dotazioni impiantistiche presenti nelle travi testa letto. Esistono, inoltre, evidenze scientifiche che dimostrano come ambienti più confortevoli e distraenti diminuiscono la condizione di stress.»
Molti di questi pazienti sono costretti a lunghi periodi di degenza in reparto. Queste persone, non di rado, hanno situazioni familiari particolari e, spesso, non hanno nessun parente o amico che li visiti. In situazioni di questo tipo, ma in qualsiasi degenza in generale, il tempo trascorre molto lentamente e questo lede psicologicamente i pazienti.
«In quest’ottica la nostra Azienda – prosegue la direzione strategica – ha deciso di investire alcune risorse da fonti finanziamento esterne, ad esempio donazioni da parte di privati e Aziende, attività commerciale, ecc., per cercare di rendere più gradevoli e ospitali le stanze di degenza, appunto anche con un servizio di questo tipo.»
Alla direzione di viale San Pietro quindi «appare strano che progetti a favore del benessere dei pazienti non vengano apprezzati. La realtà è invece che queste azioni, se pur piccole, sono un importante segnale di attenzione verso i pazienti, soprattutto, per chi è costretto a stare in un letto di ospedale e senza la possibilità di muoversi. La mancanza di posti letto – prosegue – non ha alcuna correlazione con il progetto in questione, in quanto deriva da altri fenomeni, non modificabili da parte di Aou. Si tratta cioè della centralizzazione verso l’Hub e Dea di secondo livello di tutti quei casi che gli ospedali del territorio non riescono a gestire».
La costante attenzione al benessere dei pazienti e del personale è testimoniata dall’impegno su oltre 15 cantieri, molti dei quali attivati in pieno periodo Covid, necessari per garantire l’ammodernamento strutturale e l’innovazione tecnologica, soprattutto per quelle strutture ormai datate (anni Cinquanta). Alcuni di questi sono già terminati, come la Terapia intensiva TI30, il Day hospital oncologico, le sale operatorie Santissima Annunziata, il reparto di Urologia, il reparto di Ortopedia e traumatologia, le sale di Emodinamica in Cardiologia, installazione della nuova RM da 1,5 tesla; altri sono in fase di esecuzione, come Chirurgia Vascolare, spogliatoi personale, terza sala emodinamica, RM 3 tesla, 2 TAC da 256 strati, ed altri in fase di avvio tra le quali le sale operatorie dell’ospedale Marino di Alghero e il reparto Onco-Ematologia.
Altri interventi che mirano al concetto di umanizzazione sono stati portati a termine in Azienda, basti solo pensare al cambiamento realizzato con il posizionamento di fotografie donate dal medico e fotografo Enzo Cossu nel tunnel che dal Clemente conduce alle stecche bianche. Un’operazione che ha reso il corridoio più luminoso e accogliente, scelta apprezzata da utenti ed operatori.
«Continua il nostro impegno a portare avanti il progetto di ammodernamento e innovazione tecnologica, anche con l’obiettivo di garantire spazi maggiormente accoglienti per i pazienti e i nostri operatori», conclude la direzione.