La proroga delle precedenti disposizioni e l’aggiunta di alcune prescrizioni sono alla base della nuova ordinanza firmata oggi dal sindaco di Sassari, Nanni Campus.
È previsto ancora l’obbligo «sull’intero territorio comunale di usare mascherine quali protezione delle vie respiratorie anche all’aperto, negli spazi di pertinenza dei luoghi e locali aperti al pubblico nonché negli spazi pubblici (piazze, slarghi, vie, parchi) laddove per la natura, idoneità e caratteristiche fisiche di detti luoghi sia più agevole il formarsi di assembramenti anche di natura spontanea e/o occasionale, come fermate di mezzi pubblici, spazi antistanti esercizi commerciali, o uffici pubblici o di interesse pubblico». Il provvedimento ricorda anche che «l’utilizzo delle mascherine di comunità si aggiunge alle altre misure di protezione finalizzate alla riduzione del contagio (come il distanziamento fisico e l’igiene costante e accurata delle mani) che restano invariate e prioritarie».
Inoltre, «nei locali adibiti alla ristorazione, quali ristoranti, trattorie, pizzerie, self-service, come pure all’interno di circoli privati per eventi con ristorazione anche solo occasionale, gli esercenti dovranno annotare in un registro il nominativo e il numero di cellulare di ogni cliente, sia di coloro che hanno prenotato che dei clienti occasionali. I suddetti elenchi dovranno essere tenuti a disposizione degli organi di vigilanza per 14 giorni. I tavoli dovranno essere allestiti in modo tale da assicurare costantemente il distanziamento non inferiore a un metro tra i clienti, a eccezione di persone abitualmente conviventi. Negli altri locali, adibiti prevalentemente alla somministrazione di bevande, quali bar, pub e, inoltre, nelle pasticcerie, nelle gelaterie e nelle rosticcerie, sia per quanto riguarda i clienti seduti ai tavoli, all’interno come all’esterno del locale, che per quelli che stazionano in piedi in prossimità di tavoli o dei banconi di mescita, deve essere rispettata la distanza interpersonale di almeno un metro, ad eccezione di persone abitualmente conviventi».
In aggiunta, «in tutti i pubblici esercizi, in analogia a quanto disposto per gli istituti scolastici, in tutte le occasioni in cui, per il numero di presenze, si determini il rischio concreto per i clienti di poter avere contatti più ristretti a meno di un metro di distanza interpersonale, anche i clienti che fruiscono del servizio ai tavoli, posti sia all’interno che all’esterno, o dei banconi di mescita, dovranno indossare le mascherine protettive ad eccezione del momento in cui consumano alimenti e le bevande. Tali disposizioni hanno valore anche all’interno di circoli privati in cui si effettui attività di somministrazione per i soci».
Si ricorda anche che non possono essere usati «menù in formato cartaceo. Qualora non possano essere utilizzate modalità di consultazione online, potranno essere messi a disposizione della clientela menù in stampa plastificata o rivestiti da contenitori di plastica che dovranno essere sanificati dopo l’uso».
Inoltre, «rimane ferma la sospensione all’aperto o al chiuso, delle attività del ballo che abbiano luogo in discoteche, sale da ballo e locali assimilati destinati all’intrattenimento o che si svolgono in lidi, stabilimenti balneari, spiagge attrezzate, spiagge libere, spazi comuni delle strutture ricettive o in altri luoghi aperti al pubblico.»
«La mascherina – si legge sempre nell’ordinanza – deve essere indossata correttamente, ovvero deve coprire dal mento al di sopra del naso: indossare irregolarmente la mascherina, come ad esempio tenerla sotto il mento equivale a non indossarla e configura inottemperanza alle prescrizioni imposte per contenere il diffondersi dell’emergenza epidemiologica.»
È previsto ancora l’obbligo «sull’intero territorio comunale di usare mascherine quali protezione delle vie respiratorie anche all’aperto, negli spazi di pertinenza dei luoghi e locali aperti al pubblico nonché negli spazi pubblici (piazze, slarghi, vie, parchi) laddove per la natura, idoneità e caratteristiche fisiche di detti luoghi sia più agevole il formarsi di assembramenti anche di natura spontanea e/o occasionale, come fermate di mezzi pubblici, spazi antistanti esercizi commerciali, o uffici pubblici o di interesse pubblico». Il provvedimento ricorda anche che «l’utilizzo delle mascherine di comunità si aggiunge alle altre misure di protezione finalizzate alla riduzione del contagio (come il distanziamento fisico e l’igiene costante e accurata delle mani) che restano invariate e prioritarie».
Inoltre, «nei locali adibiti alla ristorazione, quali ristoranti, trattorie, pizzerie, self-service, come pure all’interno di circoli privati per eventi con ristorazione anche solo occasionale, gli esercenti dovranno annotare in un registro il nominativo e il numero di cellulare di ogni cliente, sia di coloro che hanno prenotato che dei clienti occasionali. I suddetti elenchi dovranno essere tenuti a disposizione degli organi di vigilanza per 14 giorni. I tavoli dovranno essere allestiti in modo tale da assicurare costantemente il distanziamento non inferiore a un metro tra i clienti, a eccezione di persone abitualmente conviventi. Negli altri locali, adibiti prevalentemente alla somministrazione di bevande, quali bar, pub e, inoltre, nelle pasticcerie, nelle gelaterie e nelle rosticcerie, sia per quanto riguarda i clienti seduti ai tavoli, all’interno come all’esterno del locale, che per quelli che stazionano in piedi in prossimità di tavoli o dei banconi di mescita, deve essere rispettata la distanza interpersonale di almeno un metro, ad eccezione di persone abitualmente conviventi».
In aggiunta, «in tutti i pubblici esercizi, in analogia a quanto disposto per gli istituti scolastici, in tutte le occasioni in cui, per il numero di presenze, si determini il rischio concreto per i clienti di poter avere contatti più ristretti a meno di un metro di distanza interpersonale, anche i clienti che fruiscono del servizio ai tavoli, posti sia all’interno che all’esterno, o dei banconi di mescita, dovranno indossare le mascherine protettive ad eccezione del momento in cui consumano alimenti e le bevande. Tali disposizioni hanno valore anche all’interno di circoli privati in cui si effettui attività di somministrazione per i soci».
Si ricorda anche che non possono essere usati «menù in formato cartaceo. Qualora non possano essere utilizzate modalità di consultazione online, potranno essere messi a disposizione della clientela menù in stampa plastificata o rivestiti da contenitori di plastica che dovranno essere sanificati dopo l’uso».
Inoltre, «rimane ferma la sospensione all’aperto o al chiuso, delle attività del ballo che abbiano luogo in discoteche, sale da ballo e locali assimilati destinati all’intrattenimento o che si svolgono in lidi, stabilimenti balneari, spiagge attrezzate, spiagge libere, spazi comuni delle strutture ricettive o in altri luoghi aperti al pubblico.»
«La mascherina – si legge sempre nell’ordinanza – deve essere indossata correttamente, ovvero deve coprire dal mento al di sopra del naso: indossare irregolarmente la mascherina, come ad esempio tenerla sotto il mento equivale a non indossarla e configura inottemperanza alle prescrizioni imposte per contenere il diffondersi dell’emergenza epidemiologica.»
Antonio Caria