La commissione Sanità del Consiglio regionale ha espresso parere favorevole, con l’astensione della minoranza, sulle delibere di Giunta riguardanti Case ed ospedali di Comunità, strutture per minori, formazione degli operatori sanitari, procreazione assistita ed oratori.
E’ stato approvato anche il Documento di economia e finanza regionale con i voti favorevoli della maggioranza, l’astensione del Pd ed il voto contrario di Progressisti e Leu.
Le seconda parte della seduta, alla quale ha partecipato l’assessore della Sanità Mario Nieddu, è stata interamente dedicata ai problemi della “copertura” territoriale del servizio sanitario regionale ed alle modalità di reclutamento del personale medico.
L’assessore della Sanità, Mario Nieddu, ha riconosciuto che quella della carenza di personale medico è la prima causa dell’emergenza del sistema, anche perché le scoperture non sono uguali in tutte le realtà ed e quella dei concorsi, che pure sono stati banditi in modo massiccio, si è rivelata una strada non risolutiva perché, da parte di molti professionisti, sono stati visti come un surrogato alla mobilità. Occorrono perciò, ha sostenuto, misure straordinarie che esulano però dalla competenze delle Regioni, Per questo, posto che non si possono “filtrare” le partecipazioni a questo o quel concorso, la stessa conferenza delle Regioni e tutti gli assessori regionali della Sanità hanno chiesto l’intervento del Governo nazionale. Se poi si volesse ripristinare il “surplus” dei contratti estivi, ha precisato, è chiaro che servono altre risorse.
Quanto alle liste d’attesa, Mario Nieddu ha ricordato lo stanziamento di 21 milioni, impiegato molto parzialmente a causa del Covid ed ora rimodulato ma comunque insufficiente a colmare la carenza di medici ospedalieri. Mentre, per quanto concerne il riequilibrio delle risorse alla sanità privata, esiste da un lato il problema della “spesa storica” che può essere modificato solo da una riforma legislativa nazionale e, dall’altro quello delle strutture, che non hanno una distribuzione omogenea sul territorio regionale.
La commissione, al termine, si è riservata ulteriori approfondimenti, senza escludere un intervento legislativo o un’azione incisiva presso il Governo per introdurre parametri di reclutamento nuovi e più adatti alla specificità della Sardegna.