C’è anche il contributo dell’Università di Cagliari nelle nuove immagini del buco nero M87, il primo a essere stato immortalato, pubblicate dall’Event Horizon Telescope (EHT). Il gruppo internazionale di ricerca che ha collaborato al progetto, raccoglie infatti anche il docente del dipartimento di Fisica dell’Ateneo cagliaritano, Ciriaco Goddi, oltre a studiosi dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e dell’Università degli Studi di Napoli Federico II.
La collaborazione EHT, che coinvolge più di 300 ricercatori e ricercatrici provenienti da Africa, Asia, Europa, Nord e Sud, America, sta lavorando per catturare le immagini dei buchi neri più dettagliate mai ottenute, creando un telescopio virtuale delle dimensioni della Terra.
Le nuove immagini del buco nero supermassiccio al centro della galassia Messier 87 sono state pubblicate di recente sulla rivista Astronomy & Astrophysics: questa volta sono state realizzate a partire dai dati delle osservazioni effettuate nell’aprile 2018, un anno dopo rispetto ai dati che hanno portato all’immagine rilasciata nel 2019.
Grazie alla partecipazione di un nuovo telescopio, il Greenland Telescope, e a un tasso di acquisizione dati nettamente migliorato in tutti i telescopi della rete di EHT, le osservazioni del 2018 offrono una visione della sorgente indipendente dalle prime osservazioni del 2017.
Le immagini rivelano un anello luminoso, delle stesse dimensioni di quello osservato nel 2017, che circonda una profonda depressione centrale, “l’ombra del buco nero”, come previsto dalla relatività generale. Quello che differisce, osservano i ricercatori, è la posizione del picco di luminosità dell’anello, che si è spostato di circa 30º rispetto alle immagini del 2017, un fenomeno «coerente con la nostra comprensione teorica della variabilità del materiale turbolento intorno ai buchi neri», spiegano gli esperti.
Nelle foto Ciriaco Goddi e la nuova immagine del buco nero a confronto con la precedente (foto @Infn)