La presidente della Regione autonoma della Sardegna, Alessandra Todde, i Rettori delle Università di Cagliari e Sassari, Francesco Mola e Gavino Mariotti, e i presidenti dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) e Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), Antonio Zoccoli, Roberto Ragazzoni e Carlo Doglioni, hanno siglato un accordo inter-enti per il coordinamento e la promozione in Sardegna di iniziative a supporto della candidatura del sito minerario di Sos Enattos per ospitare l’Einstein Telescope (ET), futura infrastruttura europea per la ricerca di onde gravitazionali.
L’obiettivo è creare un coordinamento permanente per il sostegno alla candidatura dell’area intorno alla miniera dismessa a Lula.
«Tenevamo molto alla firma di questo accordo – dichiara Alessandra Todde – che fa seguito alle delibere e ai finanziamenti già messi in campo nelle scorse settimane. Einstein Telescope è per noi una infrastruttura strategica per la quale stiamo lavorando sin dal primo giorno. L’accordo firmato oggi ci vede in prima linea nella promozione della candidatura e di tutto il territorio, costruendo momenti coordinati e partecipati in tutte le aree della Regione. Vogliamo fare squadra con le università e con gli enti di ricerca, rendendo partecipi le cittadine e i cittadini della Sardegna.»
«La nostra università è orgogliosa di essere parte integrante di questa iniziativa, che non solo conferma il valore strategico del nostro territorio, ma mette anche in luce le eccellenze scientifiche e accademiche che siamo in grado di offrire – dice Francesco Mola, rettore dell’Università di Cagliari -. Questo accordo dimostra la forza della sinergia tra istituti nazionali, università, enti pubblici, realtà industriali e la comunità locale.»
«L’Università degli studi di Sassari sostiene con convinzione il progetto ET a Lula fin dal principio – aggiunge il rettore dell’Ateneo sassarese Gavino Mariotti -. L’Einstein Telescope è molto più di un progetto di ricerca, è un’occasione di rinascita per l’intera isola che oggi soffre di un calo demografico senza precedenti. ET avrebbe in sé la forza di far crescere nuova linfa e nuove menti, innescando in Sardegna processi virtuosi di ampia portata. Questo accordo dimostra che le istituzioni sono pronte a collaborare tra loro per importanti obiettivi comuni.»
«Einstein Telescope è un progetto di portata scientifica mondiale, ospitare questa grande infrastruttura di ricerca in Sardegna sarebbe un risultato di straordinario valore, per il territorio e per tutto il Paese – sottolinea il presidente dell’Infn Antonio Zoccoli -. Per riuscire in questa impresa è determinante che Einstein Telescope sia un progetto di tutti, sia il più possibile condiviso: dalla società civile, dalle istituzioni, dalla comunità scientifica. Bisogna essere uniti. Questo è il senso dell’accordo sottoscritto oggi, il primo interistituzionale, che sancisce formalmente una collaborazione che è già in atto, e la dota di un comitato di coordinamento il cui ruolo sarà fondamentale per promuovere azioni efficaci nel quadro di una strategia comune. Einstein Telescope è una sfida importante e impegnativa che possiamo vincere», conclude Antonio Zoccoli.
«Per l’Inaf questo accordo rappresenta una duplice conferma della sua vocazione istituzionale allo sviluppo della ricerca astrofisica dai migliori siti e con la migliore tecnologia a disposizione – dichiara il presidente Roberto Ragazzoni -. Conferma la bontà del sito che, con il suo silenzio sismico, rappresenta il migliore possibile in ambito europeo, in una regione che già ospita il radiotelescopio di San Basilio, gestito dall’Osservatorio Astronomico di Cagliari, una delle nostre strutture più importanti. Conferma anche l’impegno in termini di sviluppo tecnologico perché il nostro Istituto intende portare sul sito di Sos Enattos le migliori tecnologie per la manipolazione della luce e delle osservazioni a grandissimo campo, proprio per affinare le capacità di cogliere le controparti ottiche di quei fenomeni celesti che saranno scrutati dal sensibilissimo Einstein Telescope.»
«La sigla di questo accordo rappresenta un forte segnale di collaborazione e coesione tra alcune delle realtà scientifiche nazionali più importanti, e segna un passo decisivo nel percorso di promozione della candidatura italiana a ospitare un’infrastruttura di ricerca ambiziosa come ET – aggiunge il presidente dell’Ingv Carlo Doglioni –. L’INGV, proseguendo la sua attività di caratterizzazione del sottosuolo e del rumore sismico di fondo del sito – grazie ai sensori sismici installati nelle gallerie della miniera – nonché di identificazione dell’origine delle sorgenti di questo rumore attraverso campagne temporanee di misura con strumentazione installata in superficie, conferma il suo impegno nello sviluppo di ET e del suo sito ospitante, Sos Enattos, come casa comune della ricerca italiana di alto profilo, ma lancerà anche il progetto Earth Telescope, finalizzato allo sguardo verso il profondo del pianeta per scoprirne finalmente i segreti della sua struttura e funzionamento.»
Antonio Caria