“Governare il presente e progettare il futuro”: lo slogan del XIII congresso regionale della Cisl Sardegna vede la Regione raccogliere la sfida lanciata dal segretario regionale, Gavino Carta. Lo ha annunciato il presidente della Regione, Christian Solinas, che intervenendo durante il congresso all’Horse Country Resort di Arborea, ha accolto con entusiasmo l’idea di una cabina di regia chiesta da Gavino Carta e dalla Cisl, per qualificare la seconda parte della legislatura attraverso un partenariato con le parti sociali.
«La Regione raccoglie per intero la sfida lanciata da Gavino Carta e dalla Cisl Sardegna per una collaborazione stretta con le parti sociali, capace di tracciare una prospettiva di sviluppo per i prossimi 50 anni – ha detto Christian Solinas -. Il sindacato e la politica regionale devono da subito sedersi intorno a un tavolo per indicare la via che metta al centro gli interessi della Sardegna. Inauguriamo una nuova stagione di collaborazione, sinergia e concertazione per portare la nostra isola fuori dalla crisi.»
Gavino Carta, segretario della Cisl sarda, ha chiesto una cabina di regia unitaria che possa rivedere il Programma regionale di sviluppo, concepito all’inizio del 2020, prima della pandemia. «Riteniamo fondamentale assicurare piena operatività non solo formale, ma sostanziale, alla cabina di regia, attivando al suo interno specifici Tavoli regionali di settore dedicati al confronto nell’ambito del Pnrr e del Piano nazionale per gli investimenti complementari (PNC) – ha sottolineato Gavino Carta – con l’obiettivo di aumentare l’efficacia delle politiche che si stanno componendo a livello regionale, nel momento in cui si sta chiudendo la programmazione dei Fondi SIE 2014-2020, si stanno definendo i Programmi operativi FESR, FSE+ e Just Transition Fund.»
Christian Solinas ha tracciato le linee della prossima azione politica, partendo dallo sblocco delle assunzioni, soprattutto nella sanità; la lotta contro lo spopolamento, rivitalizzare il comparto energetico con scelte strategiche diverse dal passato.
«Chiederò a Mario Draghi che non mandi avanti il decreto e che le scelte sull’energia non vengano calate dall’alto, ma coinvolgerò i sindacati, università e le altre parti sociali per uscire da un’impostazione che ha rinunciato all’autonomia energetica della Sardegna, di fatto trasformandola in un grande mercato di consumo», ha spiegato il presidente Christian Solinas.
Poi il tema della rivendicazione della specialità, a partire dalla continuità territoriale, che non può più subire i vincoli di Bruxelles e per la quale si punta con convinzione su una compagnia aerea regionale.
«Le forze sindacali tengono alta la democrazia e la partecipazione, in un tempo in cui questi valori tendono ad essere dimenticati – ha concluso Christian Solinas -. Spero che ci siano sempre più momenti di confronto di questo tipo, magari tra opinioni diverse, attraverso le quali si arrivi a una sintesi.»
La lotta alle povertà e per un lavoro dignitoso rappresenta una priorità ineludibile. Tale priorità è documentata dal numero notevole delle persone e dei nuclei familiari che vivono in una condizione di povertà assoluta, relativa o di scarsa disponibilità di risorse finanziarie e materiali.
«Si pensi alle 51.182 domande di Naspi presentate alla data dell’11 ottobre 2021, alle 22.522 domande su Fondi di solidarietà, alle 69.578 domande di Cig in deroga, ai 56.437 nuclei familiari coinvolti (da gennaio ad agosto 2021) dalle domande di Reddito di cittadinanza (con un importo medio mensile di 543 euro), ai 5.937 nuclei coinvolto dalla Pensione di cittadinanza (importo medio mensile 274 euro)», ha sottolineato Gavino Carta, segretario della Cisl Sardegna, nella sua relazione congressuale.
La Banca d’Italia ha documentato per la Sardegna, per il 2020 e per il 2021, una riduzione del reddito disponibile delle famiglie del 5,1% rispetto all’anno precedente, contro la media del 2,7 in Italia.
RISORSE E SVILUPPO. Il 2021 ha reso ancora più evidente, per gli effetti della pandemia, le criticità economiche e sociali della Sardegna. Le caratteristiche di questa vera e propria emergenza, ormai quasi endemica, riguardano la povertà materiale e l’esclusione dal godimento dei servizi primari, a iniziare da quelli sanitari, gli squilibri territoriali e dello spopolamento che penalizzano ormai decine e decine di comunità, la disoccupazione giovanile e di genere, la precarietà del lavoro.
«L’ingente disponibilità di risorse finanziarie rappresenta un valore aggiunto solo se la loro programmazione fa riferimento ad un modello di sviluppo in grado di creare ricchezza economica e sociale e a una organizzazione istituzionale efficiente come soggetto regolatore e di spesa – ha detto il segretario generale della Cisl Sardegna -. Un aspetto tanto più importante se si pensa che il 2022 vedrà la Regione con una disponibilità finanziaria senza precedenti. Al netto del Pnrr, del Feasr e Fsc 2021-2027, la Regione dovrà infatti programmare e spendere: 2,7 miliardi del Por-Fesr-Fse-Feasr 2014-2020, 1,7 miliardi di Fsc 2014-2021, 2,9 miliardi del Por Fesr-Fse 2021-2027. A ciò si aggiunga che le Regioni dovranno gestire 66 miliardi di euro del Pnrr.»
La crisi economica. «I segnali di crisi si palesavano prima del Covid, già nel secondo trimestre 2019, quando i numeri dell’occupazione iniziavano a diminuire ed il numero degli inattivi aumentava. Segnali confermati dai dati relativi alle domande di integrazione salariale: tra il 2018 ed il 2019 le ore autorizzate sul Fondo di solidarietà sono cresciute del 79,3% e quelle di Cig del 58,2%. La crescita dei numeri dell’occupazione nel periodo 2014-2019, legato in particolare all’incremento della componente femminile, è stata bruscamente interrotta, facendo registrare, tra il 2019 ed il 2020, il calo del tasso di occupazione più preoccupante tra tutte le regioni italiane – ha spiegato Gavino Carta, segretario generale della Cisl Sardegna -. Tra i lavoratori dipendenti, i più colpiti sono quelli con minore tutela contrattuale. I contratti a tempo indeterminato subiscono infatti un calo contenuto (-2,6%), anche a causa del blocco dei licenziamenti introdotto dal Decreto Ristori (DL n. 137/2020). Il peggioramento del tasso di occupazione riguarda soprattutto le donne e i giovani: il livello dell’occupazione femminile (al 32,5% nel 2020) ci allontana nuovamente dalla media nazionale (35,8%), mentre il tasso di occupazione dei giovani, dopo un triennio 2016- 2018 in positivo, si conferma in calo. Le ore autorizzate di cassa integrazione nella nostra Regione nell’anno appena concluso presentano una diminuzione del 31,33% rispetto al 2020, ma rimangono enormemente al di sopra del livello 2019 (7 volte superiore), dato che registrava un deciso peggioramento rispetto al 2018). Dal confronto del mese di gennaio 2022 con l’analogo mese dell’anno scorso si rileva un sensibile calo delle autorizzazioni (-84%), ma il dato risulta comunque due volte quello pre crisi.»
La guerra in Ucraina. «L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, il 24 di febbraio, ha riportato nell’agenda politica e istituzionale dell’Europa e del mondo, e soprattutto nella vita dei cittadini di questo Paese, una logica che sembrava scomparsa, quella dello spazio vitale degli imperi che per affermarsi perseguono una logica di potenza e di dominio attraverso il sangue dei cittadini e l’annientamento di legittime nazioni – ha aggiunto Gavino Carta -. La condanna senza se e senza ma da parte del sindacato punta a ripristinare il diritto internazionale. La Cisl non è certo equidistante dalle parti in causa. Siamo impegnati a dare una solidarietà tangibile, per aiutare donne, uomini e bambini, che costituiscono un enorme flusso di profughi, 200 mila al giorno finora in 13 giorni di guerra, che contiamo di assistere aprendo una sottoscrizione che permetta a lavoratori, pensionati, imprese e strutture di dare il proprio contributo per programmi e aiuti umanitari a favore delle persone e delle famiglie coinvolte.»
Mercato del lavoro. Stenta a decollare la spendita delle risorse sia regionali che europee con i programmi operativi regionali 2014-2020 del Fesr e Fse che presentano livelli di avanzamento del tutto insufficienti.
«La spesa certificata Fesr a fine 2021 è stata di 425 milioni, a fronte di una dotazione di quasi 931 milioni di euro, pari al 46% – ha confermato il segretario regionale della Cisl -. Analogo ritardo nella spesa si registra per il Fondo di Sviluppo e Coesione che, secondo le ultime rilevazioni IGRUE al 31 agosto 2021, vedevano impegni per un 18,74% e un 11,02% di avanzamento della spesa degli oltre 1.519,60 milioni di euro del Patto della Regione Sardegna siglato nel luglio 2016.»
Mobilità. «Occorre rilanciare le politiche per i trasporti interni, la mobilità delle persone e delle merci da e per la Sardegna, attraverso un adeguato investimento sull’ammodernamento della rete ferroviaria e viaria, per collegare i principali centri abitati e la rete dei porti ed aeroporti sardi – ha sollecitato Gavino Carta -. Insieme ad una continuità territoriale aerea e marittima che garantisca il diritto alla mobilità di merci e persone, con pari opportunità rispetto ad altre aree del paese e dell’Europa. Per quanto attiene il tema della continuità aerea, occorre poi rivendicare che le preziose professionalità presenti in Sardegna vengano valorizzate e messe a sistema in un piano che affronti e superi positivamente la crisi dei lavoratori di Air Italy.»