La Fnp Cisl Sardegna scende in campo per una rivoluzione nelle modalità di erogazione delle visite ospedaliere, con l’abbattimento delle liste d’attesa ed un cambio di rotta integrale nel sistema sanitario regionale sempre più lontano dai bisogni reali della popolazione anziana.
«Non siamo più disposti a concedere sconti», afferma Alberto Farina, segretario generale della Fnp Cisl Sardegna, annunciando l’undicesimo Congresso regionale di categoria, in programma a Cagliari il 12 e 13 gennaio, al T-Hotel di Cagliari.
«Adesso che, con la nomina dei direttori generali, gli organismi esecutivi delle Asl sono nella pienezza dei poteri – aggiunge Alberto Farina Farina – è lecito attendersi un migliore funzionamento dei servizi sanitari nei territori e una maggiore velocità delle prestazioni specialistiche. Il Consiglio regionale e la Giunta devono varare un piano sanitario che garantisca efficienza assistenziale e appropriatezza delle cure. Non sono più rinviabili le soluzioni ai problemi che incidono sulla qualità della vita della popolazione anziana, composta da oltre 500mila persone.»
Un’assistenza domiciliare integrata per consentire all’anziano di vivere la vecchiaia in famiglia, il riordino del sistema delle Rsa, l’integrazione tra la sanità territoriale, i servizi sociali e gli ospedali: saranno questi i temi centrali del congresso al quale prenderanno parte Gavino Carta, segretario regionale della Cisl, Piero Ragazzini, segretario nazionale della Fnp Cisl e lo stesso Alberto Farina, attuale segretario regionale della federazione.
Durante i lavori, che si concluderanno con l’elezione del nuovo segretario regionale della Federazione dei pensionati della Cisl, verranno illustrate le proposte che il sindacato intende porre all’attenzione della Giunta regionale, chiedendo un cambiamento integrale delle disposizioni che oggi regolano le prestazioni sanitarie ospedaliere. Tra i temi principali del Congresso, come accade da anni durante qualsiasi incontro pubblico della Fnp Cisl, si parlerà del dramma vissuto dalle donne vittime di violenza. La lotta contro l’oppressione femminile e contro il femminicidio avrà come simbolo una sedia vuota, con un drappo e una rosa rossa, posizionata davanti al tavolo dei relatori.