«Le lavoratrici e i lavoratori delle Telecomunicazioni hanno perso, negli ultimi due anni e mezzo, una parte significativa del loro potere d’acquisto. Dopo aver affrontato con responsabilità le numerose crisi aziendali che hanno colpito il settore, ora è il momento di ottenere risposte concrete. Le aziende, invece di riconoscere l’impegno e il sacrificio dei lavoratori, hanno abbandonato il tavolo ministeriale del 23 febbraio, rifiutando il confronto sul rinnovo del contratto nazionale delle Telecomunicazioni, non appena si è iniziato a discutere della parte economica quindi del relativo aumento retributivo.»
A denunciarlo sono le segreterie regionali di SLC CGIL, FISTEL CISL e UILCOM UIL.
«Le principali aziende del settore – TIM, Fibercop, Open Fiber, WindTre, Fastweb, Vodafone, Sky, Konecta e molte altre – devono assumersi le proprie responsabilità e smettere di scaricare sulle lavoratrici e sui lavoratori le conseguenze delle loro politiche aziendali – aggiungono -. È necessario rimettere al centro le esigenze e le legittime rivendicazioni di chi ogni giorno garantisce il funzionamento di un settore strategico per il Paese. Per questi motivi, anche a Cagliari, lunedì 31 marzo, in occasione dello sciopero nazionale del settore, si terrà un presidio presso la sede di Confindustria, in piazza delle Vittime del Moby Prince.»