«Le nuove norme relative all’obbligo di green pass per accedere ai luoghi di lavoro, non possono essere applicate secondo una logica punitiva, né aprire la strada a demansionamenti o a nuovi licenziamenti. Occorre buon senso e incentivare i lavoratori a vaccinarsi per la salvaguardia della salute collettiva. Inoltre, chiediamo al Governo di rendere gratuiti i tamponi, utilizzando, per esempio, i tamponi molecolari salivari sperimentati nella Regione Marche, per quanti devono recarsi nei luoghi di lavoro in assenza di vaccino.»
Lo ha detto Paolo Capone, segretario generale dell’UGL, in merito alle nuove norme relative all’obbligo di green pass e alle proposte di riforma delle pensioni.
«Conclusa la discussione sull’obbligo del green pass, si riapra subito il tavolo della concertazione con i sindacati per discutere delle riforme necessarie al Paese, in primis quella sulle pensioni. In tal senso, per il superamento di ‘Quota 100’, la soluzione preferibile resta ‘Quota 41’ che fa salvo il principio della flessibilità in uscita. In alternativa, appare condivisibile la proposta di creare un maxi fondo che consenta di agevolare il pensionamento – conclude Paolo Capone -. Misure necessarie che vanno, peraltro, integrate con ulteriori strumenti come ‘Opzione donna’ e l’Ape sociale volti a rafforzare l’attuale sistema di tutele e garanzie.»
«Conclusa la discussione sull’obbligo del green pass, si riapra subito il tavolo della concertazione con i sindacati per discutere delle riforme necessarie al Paese, in primis quella sulle pensioni. In tal senso, per il superamento di ‘Quota 100’, la soluzione preferibile resta ‘Quota 41’ che fa salvo il principio della flessibilità in uscita. In alternativa, appare condivisibile la proposta di creare un maxi fondo che consenta di agevolare il pensionamento – conclude Paolo Capone -. Misure necessarie che vanno, peraltro, integrate con ulteriori strumenti come ‘Opzione donna’ e l’Ape sociale volti a rafforzare l’attuale sistema di tutele e garanzie.»