La UGL, rappresentata dal Segretario Confederale Simone Testoni, interviene oggi per portare all’attenzione delle istituzioni, delle imprese e dell’opinione pubblica sarda le criticità e le opportunità che riguardano il mondo del lavoro e lo sviluppo economico e sociale della Sardegna.
In un momento di profonda trasformazione economica e sociale, la Sardegna si trova ad affrontare sfide cruciali, tra cui:
– Disoccupazione giovanile e femminile che resta tra i più alti d’Italia, con picchi preoccupanti tra i giovani e le donne.
– Transizione ecologica, considerato che la Sardegna ha un potenziale enorme nel settore delle energie rinnovabili e del turismo sostenibile, ma servono politiche concrete per garantire una transizione equa e inclusiva.
– Condizioni di lavoro, per le quali troppi lavoratori, soprattutto nei settori dell’agricoltura, del turismo e della logistica, continuano a vivere in condizioni di precarietà e sfruttamento.
«La Sardegna è una terra ricca di potenzialità, ma troppo spesso i lavoratori e le lavoratrici sardi si trovano a fare i conti con condizioni di lavoro precarie e con un sistema economico che non garantisce opportunità per tutti – dice Simone Testoni -. È ora di invertire questa tendenza, puntando su investimenti strutturali, formazione e tutela dei diritti.»
La UGL chiede alla Regione Sardegna:
1. Investimenti strutturali: è necessario destinare risorse pubbliche e private per creare posti di lavoro stabili e di qualità, puntando sui settori strategici come l’energia verde, l’agroalimentare di qualità e il turismo sostenibile.
2. Formazione e riqualificazione: servono programmi di formazione professionale per accompagnare i lavoratori nella transizione verso nuovi modelli produttivi.
3. Tutela dei diritti: chiediamo un impegno concreto per contrastare il lavoro nero, il caporalato e ogni forma di sfruttamento, garantendo condizioni di lavoro dignitose per tutti.
«La Sardegna ha tutte le carte in regola per diventare un modello di sviluppo sostenibile e inclusivo, ma serve l’impegno di tutti: istituzioni, imprese e società civile – conclude Simone Testoni -. Noi continueremo a lottare per i diritti dei lavoratori e per un futuro migliore per le nuove generazioni.»