Stasera casualmente ho visto un servizio televisivo che deve fare riflettere. I contenuti trattati erano relativi a quanto sta accadendo in Italia dopo l’esplosione del Coronavirus.
Un’interminabile fila di persone accampate lungo strada, senza mangiare, senza la possibilità di lavarsi, con le norme igieniche più elementari che sembrano non appartenerci.
È normale porsi qualche domanda in questa situazione che sembra una montagna piena di problemi a cui il governo è chiamato a dare delle risposte.
La situazione di emergenza sociale è arrivata ad un punto di non ritorno.
Crediamo che questa recessione non sia da addebitare esclusivamente al Coronavirus ma anche ad una situazione “ante” che poi è esplosa prepotentemente e che ha messo in luce una precarietà latente.
Detto questo, il vero problema è capire e sapere se il Governo e tutte le Istituzioni, abbiano compreso appieno che c’è la necessità di interventi urgenti e mirati, perché il Paese è fermo e vive in uno stato comatoso.
Crediamo che il tempo delle parole sia abbondantemente scaduto e che il Governo debba attivare tutte le iniziative di cui tanto si è parlato, perché la nostra società è quasi agonizzante e necessità di ossigeno puro per non soccombere. E, infine, l’Agenzia delle entrate deve evitare di terrorizzare ulteriormente i cittadini, sono tanti quelli che non sanno più dove prendere i soldi per rispettare le scadenze dei pagamenti, perché in questa fase emergenziale, la priorità è la soddisfazione delle esigenze più elementari per la sopravvivenza.
Armando Cusa