Ribaltare l’accezione negativa di “Hooligans” per ricondurla a un concetto – il più possibile positivo – di inclusione, dove – così recita lo slogan: “ogni differenza è una vittoria”. Con questi obiettivi prende corpo, in casa CSEN Nazionale, un nuovo brillante progetto di inclusione sociale. L’iniziativa, cofinanziata dal Dipartimento per lo Sport, mira a promuovere la piena uguaglianza tra ragazzi adolescenti normodotati e altri portatori di disabilità, attraverso l’organizzazione di un ampio ventaglio di attività sportive integrate.
Nessuna novità, si potrebbe dire, se non fosse che all’interno del progetto “Hooligans dell’inclusione”, a divenire protagonisti sono non soltanto gli atleti, ma anche i loro primi supporters. Le famiglie, prima di tutto, saranno infatti coinvolte attivamente nelle iniziative e con loro, i tanti amici stretti ( e meno stretti) di ogni singolo protagonista.
Sciarpe al collo, bandiere al vento e maglietta d’ordinanza. Ogni singola attività sarà scandita da cori di incitamento e tifo sfegatato. L’obiettivo è semplice: regalare un momento di pura adrenalina ai ragazzi impegnati su un campo di calcio a 5, come su una pista di atletica leggera.
Il progetto ha visto la sua genesi in questo mese di luglio con la prima fase dedicata alla pianificazione delle attività, la ricerca dei referenti territoriali, la formalizzazione degli incarichi e la redazione delle linee guida per lo svolgimento delle attività.
Individuate le ASD/SSD più idonee, ognuno dei 10 comitati territoriali CSEN coinvolti in questo inizio d’estate ha con esse avviato corsi di formazione per i loro tecnici sportivi sui delicati temi della salute e psicologia dell’inclusione, nell’ambito del più ampio capitolo dello sport e disabilità.
A settembre, con la normale ripresa delle attività sportive, ogni singola società sportiva darà il via alla terza fase, quella principale del progetto: l’ingaggio dei ragazzi, la formazione delle squadre, l’allenamento e la preparazione, in vista degli attesi momenti di confronto sportivo. In questi non mancherà la grande novità del progetto: il coinvolgimento dei supporter in modo attivo, attraverso l’incoraggiamento a partecipare ai preparativi e alla creazione degli striscioni e delle bandiere delle squadre, ma anche la creazione e diffusione dei contenuti social.
La diffusione delle attività tramite Smartphone, Tablet e Smart TV, infatti, sarà altro asse portante del progetto. I ragazzi si specchiano al loro interno, e allora ecco in aiuto un vero e proprio team di comunicazione, che avrà il compito, dal prossimo mese di settembre, di realizzare vere e proprie videoclip di sostegno, utili a rendere ancora più protagonisti i partecipanti per regalare loro un momento di notorietà degno dei massimi palcoscenici sportivi.
«Il progetto è intriso di una sostanziale novità – spiega il presidente dello CSEN nazionale Francesco Proietti – far fare sport ai ragazzi con disabilità è abbastanza comune, farlo insieme a ragazzi normodotati pure. Far partecipare famiglie, fidanzate, fidanzati e amici stretti nel ruolo attivo di supporter, con canti e tamburi, sciarpe e bandiere all’uopo realizzate è invece qualcosa che ancora non era accaduto.»
Le gare finali, inserite in calendario da dicembre in poi, saranno a basso impatto competitivo ma guai ad annunciarlo. Saranno invece realizzati con il massimo dell’enfasi scenografica, gli eventi finali territoriali. Un vera e propria festa nazionale dell’inclusione, nel pieno stile CSEN, anch’essa da documentare e conservare nel più prezioso forziere personale dei ricordi di ciascun partecipante.