La nuova formulazione del programma assistenziale segna una frattura drammatica con il passato: scompaiono servizi vitali che costituivano l’ossatura del precedente sistema di supporto (HCP 2022-2025). Il colpo di scure si abbatte su interventi che rappresentavano l’ultima ancora di salvezza per numerose famiglie:
• L’assistenza domiciliare professionale: eliminati gli interventi degli operatori socio-sanitari (OSS), figure insostituibili nell’assistenza quotidiana alle persone con elevati bisogni assistenziali;
• Il respiro dei caregiver: cancellati i servizi di sollievo temporaneo, condannando chi assiste familiari non autosufficienti a una prigionia assistenziale senza pause né sostegno;
• La mobilità negata: azzerati i servizi di trasporto assistito, trasformando distanze fisiche in barriere insormontabili per l’accesso alle cure;
• L’isolamento programmato: eliminato il supporto per l’accesso ai Centri Diurni, presidi fondamentali contro la solitudine e l’esclusione sociale delle persone fragili.
«Ciò a cui assistiamo non è una riorganizzazione, ma un’abdicazione di responsabilità – tuona il sindaco di Loceri Gianfranco Lecca -. Con una firma burocratica, l’INPS trasferisce nei fatti sui Comuni l’onere di garantire diritti costituzionali, senza trasferire un solo euro. È un gioco di prestigio contabile che trasforma i bisogni dei più deboli in voragini nei bilanci comunali già esangui.»
Il Comune di Loceri si fa portavoce di una preoccupazione che attraversa l’intera isola e chiama in causa la Regione Autonoma della Sardegna perché intervenga con determinazione e tempestività nei confronti dell’INPS. L’alternativa è un drammatico passo indietro nella civiltà dell’assistenza, con conseguenze devastanti:
• Famiglie abbandonate al proprio destino dopo anni di sostegno strutturato;
• Servizi sociali comunali schiacciati tra richieste crescenti e risorse in caduta libera;
• Comuni costretti a scegliere tra l’abbandono dei cittadini più fragili o il dissesto finanziario.
«La comunità di Loceri non intende chinare il capo di fronte a questo arretramento. Il nostro impegno è quello di costruire alleanze territoriali che possano far sentire la voce di chi non ha voce e difendere un modello di welfare che non lasci indietro nessuno.»