Medicina Democratica partecipa anche in Sardegna alla Giornata Mondiale della Salute, in programma domani, martedì 7 aprile, promossa dalla “Rete Europea contro la privatizzazione e la commercializzazione di salute e protezione sociale” e dal “People’s Health Movement”.
Lo comunica Francesco Carta, presidente di Medicina Democratica Sardegna, che sottolinea come “Flash Mob #lenzuolabianche#: diffondiamo solidarietà, non il virus, per una politica europea di salute pubblica e universale”, abbia «una valenza ed una specificità in più: la condizione di particolare difficoltà in cui come medici e operatori sanitari ci siamo trovati ad affrontare l’emergenza Covid 19 con la carenza di strutture e presidii sanitari adeguati all’emergenza negli ospedali pubblici sardi. Nella nostra isola, come purtroppo è noto, la nostra categoria, soprattutto in ambito ospedaliero, ha toccato, la scorsa settimana il 40,81%, sul totale dei positivi, secondo dati dell’ISS, secondo quanto riportato da Sardiniapost, un primato drammatico rispetto alla media nazionale di circa il 10%…»
Alla Giornata Mondiale della Salute aderiscono inoltre AIEA, Associazione Italiana Esposti Amianto, Forum per il Diritto alla Salute, Rete Sostenibilità e Salute, CONUP, Campagna Dico 32, Senza Limiti-onlus, Comitato per la difesa della salute nord-ovest Milano, Rete per il Diritto alla salute di Milano e Lombardia. Lenzuola bianche a balconi e finestre, ma anche selfie con messaggi su fogli bianchi/cartoni da postare sui social, con l’hashtag #health4all, #santépourtous, e/o inviare a segreteria@medicinademocratica.org, ma anche alla carta interattiva bit.ly/Agir4Health, queste le modalità individuate, dopo l’annullamento di iniziative e manifestazioni pubbliche.
«Sono mancate – ha aggiunto Francesco Carta – e sono state tardive le misure di tutela degli operatori sanitari, per espletare in sicurezza gli interventi di soccorso e assistenza, a tutela della propria salute e per evitare di essere diffusori di malattia. La carenza e talora l’assenza di dispositivi di protezione individuale (DPI), la mancata e tardiva previsione di accessi dedicati ai sospetti di Covid-19, hanno avuto un ruolo fondamentale nella diffusione dell’epidemia soprattutto nelle strutture ospedaliere e forti sono statele denunce da parte degli operatori sanitari, dei medici ospedalieri e del territorio, costretti a lavorare a mani nude.»
Investire nella salute per tutte e tutti, farmaci per la salute di tutti e non per il profitto di pochi, contro le politiche di commercializzazione e privatizzazione della sanità e della salute fin qui attuate in campo nazionale ed europeo, questi i messaggi forti per la giornata di domani: «In Sardegna – ha concluso Francesco Carta – sono state effettuate politiche di privatizzazione bipartisan della salute e ne stiamo pagando le pesanti conseguenze. Occorre invertire decisamente la rotta, oltre l’emergenza e guardare al futuro possibile: solo rafforzando le strutture del servizio sanitario pubblico possiamo arginare questa ed altre, purtroppo possibili epidemie!»