La Commissione regionale per le Pari opportunità ha dato il via alle audizioni dei sindacati e delle associazioni datoriali e di categoria, per un’indagine congiunta sulla situazione che sta vivendo il mondo femminile nell’Isola in un momento di particolare criticità economica, aggravata dalle restrizioni imposte dalla pandemia.
Secondo l’Istat sono stati 101mila i posti di lavoro persi negli ultimi mesi del 2020: di questi, 99mila riguardano le lavoratrici. Molte donne si sono trovate costrette a rinunciare alla propria occupazione perché si sono trovate maggiormente in difficoltà nel conciliare l’attività lavorativa e la cura della famiglia senza poter ricorrere ad un aiuto esterno. Per questo, tra le prime urgenze rientra la necessità di ampliare gli interventi nei servizi essenziali al supporto alla maternità.
«Le donne non devono più essere costrette a scegliere tra la propria realizzazione professionale e il lavoro di cura – affermano le commissarie regionali -. Ce lo chiede la società e ce lo chiede l’Europa. Per questo la Regione si impegnerà con ogni mezzo a disposizione per rispettare le indicazioni dell’Agenda 2030. Migliorare la condizione femminile è un obiettivo che condividiamo pienamente con i sindacati e le associazioni di categoria.»
Ai servizi essenziali si affiancano le politiche attive per il lavoro e i supporti all’imprenditoria femminile, basilari per la crescita e la trasformazione della società isolana: come evidenziato dalle parti sindacali, le donne sarde studiano e hanno una mentalità pro-attiva che merita di essere incoraggiata anche come esempio per le future generazioni.
A riprova di ciò, tra i dati positivi emerge che sono 28mila le imprese sarde gestite dalle donne, soprattutto nei settori agricolo e vitivinicolo.
«La Commissione regionale per le Pari Opportunità si sta impegnando – spiegano le commissarie – a predisporre una programmazione di ampio respiro che porti ad abbassare, e col tempo ad azzerare, il divario di genere nel mondo del lavoro sia in termini di occupazione sia per quanto riguarda le differenze salariali.»
«Il nostro proposito – concludono le esponenti della Commissione regionale – è la creazione di una “officina permanente delle donne” in cui mantenere viva la discussione su questi temi, al fine di dare un contributo attivo alla costruzione del Piano Strategico per lo Sviluppo dell’Isola. Per farlo, abbiamo già in programma un incontro con le consigliere e le assessore regionali.»