La Sardegna fra le prime regioni per qualità della vita degli anziani. È quanto emerge dalla classifica sulle province italiane stilata dal quotidiano il Sole 24 ore che vede Cagliari in testa, seguita da Nuoro, Sassari ed Oristano dentro le prime dodici posizioni, in miglioramento rispetto alla precedente rilevazione.
«È un dato che ci rende orgogliosi perché testimonia l’attenzione della Sardegna per i propri anziani. La Regione da tempo punta sui servizi, in un percorso di continua crescita. Investimenti importanti e un impegno che non si limita alla sola assistenza sanitaria, ma coinvolge i comuni e le diverse anime del territorio. La qualità delle condizioni di vita dei nostri anziani è per noi un fattore irrinunciabile e rappresenta un dovere morale e sociale che intendiamo continuare a perseguire con ogni sforzo», dice il presidente della Regione Sardegna, Christian Solinas.
Sui singoli indicatori presi in esame, dodici in tutto, particolarmente positivo il dato relativo all’assistenza domiciliare, dove si registra la spesa pubblica più alta per ciascun cittadino sopra i 65 anni (in testa la provincia di Oristano, seguita da Nuoro al terzo posto). Bene, in generale, il dato sul trasporto di anziani e disabili e sul consumo, contenuto, dei farmaci per le malattie croniche. Cagliari la provincia con la più alta aspettativa di vita. Presa in considerazione anche la presenza di servizi culturali (biblioteche) e di verde pubblico (orti urbani).
«Quanto rilevato nell’indagine – dice l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu – restituisce il segno del lavoro svolto finora, con investimenti importanti per il potenziamento dei servizi agli anziani. A testimonianza che la pandemia non è stata la nostra unica priorità. In Sardegna i cittadini sopra i sessantacinque anni rappresentano una fetta significativa della popolazione. Da parte nostra continua a esserci la massima attenzione per gli anziani sul fronte delle politiche sociosanitarie. basti pensare alla misura ‘Ritornare a casa’, per cui solo per l’anno in corso abbiamo stanziato 65 milioni di euro a cui si aggiungono 10 milioni del programma complementare ‘Mi prendo cura’.»