«Le manifestazioni legate al Cagliari Calcio, non solo le partite di campionato o di coppa, si fanno portatrici e veicolo di messaggi sociali forti. Per questo la relazione che il Cagliari Calcio ha con i suoi tifosi e con l’Isola tutta ha un valore inestimabile, ma che è anche gravido di grandi responsabilità.»
Lo si legge in una nota di Liberu che aggiunge: «Ci sono decine di migliaia di Sardi, tifosi e no, che supportano questa squadra ed i suoi colori, sempre. Non solo nei momenti di gioia ma soprattutto in quelli di difficoltà, come quello attuale. Oltre a regalare grandi emozioni, cosa altro può fare il Cagliari Calcio per il popolo sardo? Può fare tanto. Soprattutto in una giornata particolare come quella attuale. Potrebbe, ad esempio, sfruttare il proprio fascino e la propria autorevolezza per apportare il proprio contributo anche nella difesa della lingua sarda».
A loro modo di vedere «Il Cagliari Calcio, che usa come slogan: “Un popolo, una terra, una squadra”, può avere un ruolo fondamentale nell’affermazione del bilinguismo. La conoscenza della lingua sarda non è un elemento marginale, e lo vediamo quando scendono in campo i Rossoblù: alcuni cori di supporto sono scanditi in sardo. Nelle tribune, nella curva, la lingua con cui si commentano le azioni, con cui si esulta o con cui si esprime il proprio disappunto, è il sardo».
«Consapevoli dell’impegno che già portate avanti – scrivono gli attivisti – vi chiediamo di contribuire concretamente a difendere questa lingua antica e meravigliosa, realizzando una comunicazione bilingue, a partire dai biglietti per lo stadio che ogni bambina e bambino conserva nella sua cameretta alla pubblicazione dei comunicati ufficiali e, se possibile, di farvi portatori di questo messaggio nei confronti degli sponsor e dei fornitori che lavorano con voi, chiedendo loro di adottare una pubblicità bilingue.»
«Sappiamo che questo lavoro non è semplice – aggiungono gli attivisti – e che come ogni lavoro che contraddistingue il Cagliari Calcio, specie negli ultimi anni, va portato avanti con professionalità e senza la minima sbavatura. Sappiamo che il bilinguismo comporta dei costi, perché le traduzioni vanno realizzate da professionisti competenti. Per questo sentiamo di segnalarvi la possibilità di una collaborazione con la Regione Sardegna, che ha uno sportello linguistico d’eccellenza. Confermare il proprio ruolo e posizionamento valoriale, rafforzando l’immagine verso spettatori, abbonati e sponsor è un fine sempre più importante per le società sportive.»
Antonio Caria