Anche quest’anno Perugia ed Assisi possono essere definite Capitali della Pace.
Gli ultimi giorni sono stati intensi, carichi di riflessioni ed incontri, il tema cardine è stato: “Pace”.
Il tema riveste un significato profondo e quest’anno chi ha fatto da apripista è stato Papa Francesco, che ha impresso il suo messaggio evangelico, prima con l’Enciclica “Laudato Si” e poi con “Fratres Omnes”, quest’ultima presentata ad Assisi lo scorso 3 ottobre.
Questa enciclica assume un significato fortissimo e la Pace oggi assume un ruolo determinante.
Una marea di persone percorrerà a piedi la strada che da Perugia porta ad Assisi, ma la cosa più bella è che la marcia acquisisce un aspetto fondamentale mettendo in atto una volontà indomita, portando il suo vessillo di Pace e Assisi sarà attore principale nel dare una svolta al tema della pace, nel rifiuto della guerra, rivolgendo un messaggio ai potenti affinché ci sia questa volontà di un cambiamento totale nel rispetto degli ultimi, degli emarginati, un’inversione di azioni concrete finalizzate al bene totale.
Questo è quanto racchiude “Fratres Omnes”. Fratelli tutti, senza alcuna distinzione di sesso, razza, colore della pelle, religione.
È in questo contesto che la marcia della Pace di Assisi sarà anche l’occasione per ricordare la beatificazione di Carlo Acutis, il nuovo Beato del Millenians, un traghettatore di giovani come lui per una nuova era cristiana fondata sull’amore verso il prossimo, la condivisione e l’accoglienza.
Senza dubbio, la Marcia della Pace quest’anno verrà ricordata per questi nuovi temi, soprattutto in tempi di Coronavirus, per non dimenticare tutte quelle persone che sono decedute e meritano di essere ricordate.
Armando Cusa