«Da un’attenta analisi della legge regionale n.12 dell’8 aprile 2020, con la quale la Regione Sardegna ha dettato le regole per l’ottenimento contributi ai nuclei familiari fino a un massimo di 800 euro, sembrerebbe che le famiglie degli imprenditori con grande difficoltà rientreranno nei contributi, anzi, sarà molto più facile che non ci rientrino. Nel migliore dei casi, otterranno poche briciole, rispetto ai tanto desiderati 800 euro.»
«In questo momento di grande disorientamento, paura e bisogno di un minimo di certezze è intollerabile trovarsi di fronte al gioco delle tre carte – tuona Marco Medda, presidente della Confesercenti provinciale di Cagliari – poiché, si deve dire con chiarezza agli imprenditori se le risorse vengono date o meno. Non è pensabile promettere contributi pari a 800 euro per poi ritrovarsi, nel momento in cui si prepara la domanda, con un pugno di mosche semplicemente perché si sommano i contributi statali con altre risorse che nulla riguardano con il mantenimento della famiglia che, è un tutt’uno con la micro impresa. Ci aspettiamo modifiche sostanziali perché le imprese, soprattutto le più piccole, hanno bisogno di capire su cosa possono contare per sopravvivere e per riorganizzarsi – prosegue Marco Medda -. Con questi passaggi vengono a mancare i presupposti organizzativi che possano permettere alla micro impresa di programmare una almeno timida ripartenza. L’incertezza regna sovrana anche riguardo ai tempi relativi sia alla presentazione dalla pratica che all’erogazione di eventuali contributi – conclude Marco Medda -. Si stanno accumulando incertezze e delusioni, sommando danno al danno. Ci auguriamo che i provvedimento che la regione sta mettendo in campo per le imprese siano di tutt’altro tenore.»