«Nel nostro Paese soltanto il 31,3% delle persone con disabilità risultano occupate, un dato inaccettabile su cui le Istituzioni e l’intera società civile devono porre l’attenzione. Se l’attuale crisi pandemica impone in primo luogo di garantire il diritto fondamentale all’assistenza, attraverso cure adeguate a tutela delle persone con disabilità psichiche e fisiche maggiormente colpite dalle restrizioni, al tempo stesso è cruciale implementare le risorse volte a consentire l’accesso al lavoro.»
Lo scrive, in una nota, Paolo Capone, segretario generale dell’UGL.
«In tal senso, occorre mettere in campo programmi di formazione e inclusione sociale rafforzando le misure esistenti ed affrontando le numerose criticità, basti pensare che secondo l’Istat solo il 31,5% delle scuole ha abbattuto le barriere fisiche. E’ indispensabile, pertanto, uno sforzo congiunto da parte del Governo e di tutti gli attori sociali per assicurare a ciascuno condizioni di vita dignitose – conclude Paolo Capone -, rimuovendo gli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo della persona e l’effettiva partecipazione dei lavoratori al progresso del Paese, come impone la Costituzione repubblicana.»