«I dati dell’Istat sui flussi demografici in Italia fotografano la profonda crisi occupazionale e sociale in corso. Sono oltre 182 mila le persone che nel 2019 hanno lasciato il Paese trasferendosi all’estero con un incremento di 25 mila unità rispetto al 2018. Se affianchiamo il dato a quello relativo al calo delle nascite -4,5%, il peggiore dall’unità d’Italia, appare evidente che occorre invertire rotta al più presto rispetto alle miopi misure di austerity fondate sui tagli alla spesa e agli investimenti. E’ prioritario pertanto, rafforzare il sistema di welfare e adottare politiche attive in grado di favorire l’occupazione. Al tempo stesso è necessario creare le condizioni affinché gli italiani residenti all’estero ritornino, mi riferisco ad esempio ai numerosi pensionati emigrati in Paesi come il Portogallo dove è possibile pagare meno tasse. L’Italia deve tornare ad attrarre e ad essere competitiva e ciò è possibile soltanto mediante misure shock, ovvero una poderosa riduzione del carico fiscale. Penso, in particolare a provvedimenti che incentivino a risiedere nelle regioni del Mezzogiorno maggiormente a rischio spopolamento.»
Lo ha dichiarato Paolo Capone, segretario generale dell’UGL, in merito ai dati Istat che riportano un aumento significativo dell’emigrazione di cittadini italiani all’estero.