«Il fascismo rappresenta quanto di più contraddittorio rispetto ai valori affermati, negli anni successivi alla caduta del regime, dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (1948), mentre il suo violento autoritarismo confligge con il principio di autodeterminazione dei popoli, ribadito da Carta delle Nazioni Unite (1945), Dichiarazione dell’Assemblea generale sull’indipendenza dei popoli coloniali (1960), Patti sui diritti civili e politici e sui diritti economici, sociali e culturali (1966), Dichiarazione di principi sulle relazioni amichevoli tra Stati (1970), nonché dal Pronunciamento del Tribunale Internazionale di Giustizia dell’Aja in merito al diritto all’indipendenza (2010): elaborazioni oggi patrimonio delle democrazie compiute e massima espressione dei valori di giustizia e libertà.»
È quanto sostengono dalla Corona de Logu, l’assemblea degli amministratori locali indipendentisti, che ha deciso di portare nei Consigli comunali della Sardegna la mozione per la revoca della cittadinanza onoraria conferita a Benito Mussolini da paesi e città dell’isola nel corso del ventennio fascista.
«La Corona de Logu, inoltre – si legge nella nota – intende con questa iniziativa mostrare profonda attenzione al valore dell’onorificenza della cittadinanza onoraria, da conferire a personalità battutesi nella loro vita per preservare e conquistare i diritti e le libertà invece che sopprimerle e negarle. Tanto più che compito primario dell’istituto comunale è promuovere lo sviluppo e il progresso civile, sociale ed economico della popolazione ispirandosi ai valori della libertà. In questa cornice, la Corona de Logu promuove la revoca della cittadinanza onoraria conferita a Benito Mussolini non con l’intento di cancellare la storia, ma quale atto simbolico e auspicio, rivolto soprattutto alle nuove generazioni, a trarre insegnamento dagli eventi storici per la costruzione di un futuro libero e giusto per il popolo sardo e per la nostra isola. Per l’iniziativa è stata scelta la data del 27 settembre, a ricordare il 27 settembre del 1923, quando si svolse il primo processo ad un antifascista isolano, il sardista nuorese Dino Giacobbe. La mozione è già stata presentata in una decina di comuni sardi.»
È quanto sostengono dalla Corona de Logu, l’assemblea degli amministratori locali indipendentisti, che ha deciso di portare nei Consigli comunali della Sardegna la mozione per la revoca della cittadinanza onoraria conferita a Benito Mussolini da paesi e città dell’isola nel corso del ventennio fascista.
«La Corona de Logu, inoltre – si legge nella nota – intende con questa iniziativa mostrare profonda attenzione al valore dell’onorificenza della cittadinanza onoraria, da conferire a personalità battutesi nella loro vita per preservare e conquistare i diritti e le libertà invece che sopprimerle e negarle. Tanto più che compito primario dell’istituto comunale è promuovere lo sviluppo e il progresso civile, sociale ed economico della popolazione ispirandosi ai valori della libertà. In questa cornice, la Corona de Logu promuove la revoca della cittadinanza onoraria conferita a Benito Mussolini non con l’intento di cancellare la storia, ma quale atto simbolico e auspicio, rivolto soprattutto alle nuove generazioni, a trarre insegnamento dagli eventi storici per la costruzione di un futuro libero e giusto per il popolo sardo e per la nostra isola. Per l’iniziativa è stata scelta la data del 27 settembre, a ricordare il 27 settembre del 1923, quando si svolse il primo processo ad un antifascista isolano, il sardista nuorese Dino Giacobbe. La mozione è già stata presentata in una decina di comuni sardi.»
Antonio Caria