Si è svolta ieri l’assemblea della Rete di Terzo Settore “CSS Sardegna” per discutere e deliberare alcune mozioni di interesse generale che riguardano la riforma dello sport (Dlgs 36/21) e del Terzo Settore (Dlgs 117/2017). La relazione del presidente e gli interventi dei partecipanti hanno evidenziato che le associazioni hanno sempre maggiori difficoltà nell’adempiere agli obblighi di legge: adeguamenti statutari, gestione del nuovo portale, nuove regole per i collaboratori e volontari, chiusure dei bilanci, libri obbligatori ecc., mentre le risorse e i contributi sono sempre più esigui e difficili da ottenere.
Il sistema “Terzo Settore” che sulla carta ci dovrebbe tutelare e favorire di fatto ci sta penalizzando e le interpretazioni della P.A., in presenza di un sistema complesso e poco chiaro, invece di agevolarci, creano ulteriori difficoltà e problemi.
Dette riforme costringono le associazioni ad adeguamenti normativi laboriosi e non condivisibili. Siamo passati in pochi mesi da due/tre adempimenti l’anno a 30/40 adempimenti normativi, che obbligano le associazioni all’ampliamento della pianta organica con 1/3 addetti di segreteria in piu’, con un enorme sacrificio in termini economici.
La rete ha cercato di sopperire a queste carenze attraverso l’ausilio del progetto “lo sportello del cittadino e dello sportivo”, un progetto parzialmente finanziato dalla LR 1/23 e ora in sede di rendicontazione stravolto dal sistema regionale con richieste di adeguamento non conformi alle finalità di progetto perché stritolato in schemi burocratici messi a punto per progetti con diversa finalità e tipologia.
Tra le testimonianze, quella del Presidente dei Thurpos (Baseball per non vedenti) il quale evidenzia, che dovendo operare per i diversi adempimenti col sistema SPID privo di applicazione per i non vedenti, l’associazione è costretta a chiedere a terzi di intervenire con i loro codici personali.
A questo punto sorge spontanea la domanda: è questa l “integrazione” che si vuole realizzare il sistema terzo settore?
Altra norma problematica è quella relativa all’unicità di incarico dirigenziale sportivo, in una fase in cui si fa fatica a trovare dirigenti preparati.
Conclusa la discussione si è passati alle votazioni per la nomina del Presidente, che si sono concluse col rinnovo del mandato al Presidente uscente Giovanni Sau.
La rete, che ad oggi rappresenta quasi il 10% del movimento sportivo isolano con quasi 5000 tesserati, ha dato quindi dato mandato al Presidente di chiedere alla Presidente Alessandra Todde:
1) un incontro propedeutico ad un tavolo di concertazione, per affrontare i problemi delle associazioni sportive e del Terzo settore;
2) l’erogazione di un contributo straordinario di ausilio alle associazioni per rafforzare le strutture amministrative per far fronte agli adeguamenti burocratici;
3) la suddivisione degli altri contributi destinati alla pratica sportiva con sistemi democratici che prendano in considerazione i dati del Dipartimento dello Sport, del CONI, tralasciando i dati obsoleti in mano agli uffici regionali che ancora assegnano contributi con dati risalenti al pre-covid.
4) Procedere alla stesura dei bandi, dei capitolati e alla comunicazione istituzionale, rendicontazioni, con linguaggio chiaro, trasparente e condiviso.
Mi auguro che questo documento/comunicato stampa possa avere la massima diffusione a mezzo stampa e canali social e ci venga data così la possiblità di rappresentare i problemi del Terzo Settore..
X il CSS Sardegna
Giovanni Sau