Venerdì 23 ottobre, alle 19.00, a Cagliari, nella Sala M1 del Teatro Massimo, si svolgerà la tavola rotonda “Ti castiu e (no) ti biu. Un altro sguardo è possibile. Riflessione sugli attraversamenti migratori, culturali ed emotivi”.
Organizzato dalla cooperativa sociale Il Sicomoro, l’appuntamento è la tappa finale dell’omonimo progetto che da gennaio ha visto un team composto da due psicologhe e tre mediatori culturali incontrare i giovani delle scuole della Sardegna per promuovere confronti e riflessioni sul tema dello spostamento migratorio, la conoscenza dell’Altro, la famiglia multietnica.
Moderata dal giornalista Luca Foschi, autore di numerose corrispondenze dal Medio Oriente per testate nazionali e internazionali, la serata – oltre che presentare i prodotti del lavoro svolto – metterà a confronto giornalisti, studiosi e operatori esperti delle tematiche legate all’accoglienza.
Dall’esperienza col progetto “Ti castiu e (no) ti biu”, che sarà ripercorsa dalla presidente del Sicomoro, Stefania Russo, allo studio dei processi migratori condotto da Marco Zurru, docente di Sociologia economia all’Università di Cagliari. Dalla narrazione delle immigrazioni in Italia, nell’analisi della ricercatrice dell’Ateneo cagliaritano, Eva Garau, passando per un tema come quello della percezione che le nuove generazioni hanno dell’argomento, nell’indagine della sociologa Laura Longo, sino all’esperienza nel Centri per l’educazione degli adulti della docente Chiara Astolfi, si cercherà di tracciare un quadro a tutto tondo di un fenomeno fluido, attualissimo e dalle molteplici implicazioni.
Ad arricchire il confronto saranno anche gli interventi dell’avvocato sardo-senegalese Elhaji Mediat, del giornalista dell’Unione Sarda Vito Fiori, della docente Francesca Pistis, che ha promosso l’adesione al progetto della cooperativa Il Sicomoro nell’istituto “Michele Giua” di Cagliari.
L’incontro sarà anche l’occasione per presentare per la prima volta un estratto del documento-video “Ti Castiu e (no) ti biu” e l’omonimo libro appena pubblicato da Domus de Janas, due strumenti che si candidano a diventare un valido aiuto per orientare in futuro progetti didattici che vogliano affrontare il tema delle migrazioni e dell’incontro tra culture diverse.