Dove non riescono le parole a volte possono le immagini, ancor di più quando sono capaci di produrre un forte impatto emotivo e toccare gli animi nel profondo. È il caso di “Dear son, caro figlio”, lo spettacolo di danza portato in scena nel weekend al Teatro Verdi di Sassari da “Daniele Cipriani Entertainment” come appuntamento conclusivo del festival Corpi in movimento.
Sul palcoscenico del Politeama, due grandi artisti quali Sasha Riva e Simone Repele hanno catturato l’attenzione del pubblico per quasi un’ora, dipingendo senza tentennamenti le coreografie sublimi di un racconto di fragilità umana in cui l’amore della famiglia diventa il grimaldello per scardinare i momenti più bui della storia.
Una storia che inizia sulle note di “Bella ciao” in una chiave per nulla scontata, e trascina lo spettatore fuori dal tempo e dallo spazio per catapultarlo all’interno di una vicenda familiare in cui due coniugi sono affranti dal richiamo in guerra del loro unico figlio.
Il lavoro, posto in essere assieme alla danzatrice iraniana Parvaneh Scharafali, è stato portato a Sassari coinvolgendo un’altra straordinaria performer, la ballerina tedesca Anna Jung, che assieme a Riva e Repele ha prodotto un intreccio delicato di movenze, e coniugato le competenze tecnicamente perfette al linguaggio estetico contemporaneo, in un approccio teatrale dal sapore quasi magico. Il tempo dell’opera scorre tra flashback, proiezioni e ricordi, e infine la coppia di anziani si ritrova nella vecchiaia a fare i conti con gli acciacchi, ma nonostante tutto desiderosa di sapere che fine ha fatto il figlio che non è più tornato.